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Vacanze sullo Yangtze

in onda domenica 26 giugno 2011 alle 13.20

Questa puntata presenta uno straordinario reportage sulla Cina. Le telecamere di Passepartout documentano il recente e frenetico clima di sviluppo economico, produttivo, architettonico e culturale che questo grande paese sta vivendo. Due le città visitate da Philippe Daverio, Shanghai e Tongli, entrambe bagnate dal fiume Yangtze (Fiume Azzurro). Due volti della Cina del XXI secolo, quasi la scoperta di un altro mondo.
 
Shanghai di giorno: grattacieli di ogni forma, un infinito universo architettonico verticale che dialoga in basso con il reticolo delle vecchie case. Una concentrazione di gru in azione, al di là di ogni immaginazione. Una metropoli di 17 milioni di abitanti protesa direttamente al futuro.

Shanghai di notte: nelle nebbie generate dall’estuario dello Yangtze si accendono le luci di una notte vivacissima, dove gli edifici diventano oggetti colorati.

Nel Museo della Città si può osservare un plastico enorme che descrive molto bene la dimensione infinita del comprensorio e tutte le evoluzioni dell’architettura, da quella antica a quella di oggi, con la presenza dei vari stili occidentali che si sono mescolati con un costruire cinese.

L’architettura ha subito una rapida evoluzione passando dai vecchi modelli sovietici degli anni duri della ricostruzione post-bellica al trionfo del pragmatismo del successore di Mao, Den Ziao Ping, sulla scia dello slogan del 1977 “la pratica è il solo criterio per scoprire la verità”. Dalle collaborazioni tra architetti cinesi e occidentali si sono generate bizzarre contaminazioni con risultati di ogni tipo fino a far emergere uno stile fantasioso totalmente cinese, dove il grattacielo può avere lo stesso spirito ludico di un accendino. Shanghai sembra essere una città che ha deciso di cambiare radicalmente.

Shanghai non è l’unico esempio delle trasformazioni architettoniche in corso nella Cina del XXI secolo. Esistono anche località organizzate per il turismo. Un tuffo in un passato completamente ricostruito, dove emergono tutti gli aspetti che uno può aspettarsi dalla Cina. Una rappresentazione iconica, luoghi comuni ma anche salvaguardia di una tradizione che altrimenti rischierebbe di essere schiacciata dal futuro prossimo.

A questi esperimenti di puro ricalco storico si può contrapporre un ulteriore modello, un’altra opzione di futuro. Sempre sulle sponde dello Yangtze c’è la città di Tongli, un interessante esperimento urbanistico di grandissimo impatto culturale, dove il rifatto e l’autentico, il pittoresco e il rilancio estetico tendono a confondersi. Qui sopravvivono infatti le vecchie casette un po’ rinnovate alle quali però accanto stanno crescendo edifici nuovi ma realizzati con il gusto del passato.

Una Cina del XXI secolo che vuole riallacciarsi radicalmente con la Cina di una volta, a riprova del fatto che il passato si può inventare o anzi che il futuro si può costruire come se il passato già ci fosse, senza frenesie sostitutive a tutti i costi.

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