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Vasily Petrenko esegue Čajkovskij e Respighi
in onda Giovedì 5 gennaio 2012 all'1.00
Il giovane Maestro russo Vasily Petrenko dirige l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia all’Auditorium Parco della Musica di Roma. In programma Il Capriccio italiano di Čajkovskij e Vetrate di Chiesa - quattro impressioni sinfoniche per orchestra - di Ottorino Respighi.
Il Capriccio italiano di Čajkovskij riflette il modo in cui gli artisti russi cercarono di scrivere musica nello stile italiano. E’ infatti dopo aver assistito ai festeggiamenti per il carnevale romano, che al compositore venne l’idea di trarre spunto da musiche popolari italiane. In alcune lettere descrive l’atmosfera che respirava per le strade di Roma: “Se si osserva bene il pubblico che si accalca in modo così selvaggio sul Corso, ci si convince che l’allegria di questa folla, per quanto possa assumere aspetti davvero singolari, in fondo è sincera e naturale. Non ha bisogno né di grappa né di vino, si inebria con l’aria del posto, con questa carezzevole calura”.
La produzione musicale di Respighi, il più romano tra i compositori, è segnata non solo dalla trilogia romana, ma anche da un grande interesse verso le forme della musica antica.
Dai Tre preludi sopra melodie gregoriane per pianoforte, scritti nel 1919 a Capri, Respighi ricava Vetrate di Chiesa, una trascrizione per grande orchestra dei tre pezzi pianistici. Il titolo della composizione e quelli dei singoli movimenti furono decisi a posteriori grazie ai suggerimenti del suo amico Claudio Guastalla: “Respighi suona e risuona pazientemente al piano, seduto accanto al Maestro io ascolto e mi stillo il cervello...”
La regia è di Marzia Conti.
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