La pandemia ha spinto sotto la soglia della povertà assoluta oltre un milione di persone. Un esercito di «nuovi poveri» costretti per la prima volta a chiedere aiuto per mangiare. Polverizzati i progressi registrati negli ultimi quattro anni, l'Italia è precipitata ai livelli del 2005 mentre il Mezzogiorno si conferma l’area dove il disagio è più elevato, con oltre il 9% delle famiglie in
condizioni di povertà assoluta. Per loro la onlus
Una Voce per Padre Pio ha attivato un progetto speciale, “
Aggiungi un Posto a Tavola”, grazie al quale nel pieno della pandemia
tonnellate di cibo hanno raggiunto oltre 8mila famiglie affamate dalla crisi tra
Campania, Lazio e
Puglia. L'iniziativa si inserisce nel programma “
Obiettivo Italia”, con cui l'organizzazione
assiste le fasce più svantaggiate della popolazione portando cibo, beni di prima necessità e istruzione. Per continuare a sostenere i più fragili e rispondere al crescente bisogno di aiuto, la onlus lancia la
campagna solidale “Padre Pio Social Aide 2021”: con
un sms o una chiamata da rete fissa al 45531 fino all’11 luglio ognuno potrà dare il proprio contributo. «
La
pandemia ha fatto emergere chiaramente la fragilità del tessuto sociale delle periferie metropolitane, aree degradate e popolate in gran parte da famiglie a rischio povertà - spiega il
presidente di Una Voce per Padre Pio Enzo Palumbo -
Il numero delle persone che vivono situazioni di disagio è cresciuto in modo esponenziale. A Napoli in particolare
, dove buona parte delle
famiglie sbarca il lunario con piccoli commerci ambulanti e lavori assistenziali, quasi sempre in nero, le restrizioni del lockdown hanno lasciato senza lavoro né reddito moltissime persone che già versavano in condizioni socio-economiche precarie. Tra aprile e dicembre 2020 abbiamo registrato un aumento nelle richieste d’aiuto di oltre il 40%». Complessivamente sono
migliaia le persone
che il programma “Obiettivo Italia”
ha sostenuto durante la pandemia, offrendo molto di più che aiuti alimentari. Grazie al progetto “
Tendere la Mano”, attivo a
Napoli e presto anche in
Puglia, migliaia di famiglie hanno ricevuto anche un
contributo economico per pagare affitto, utenze e cure mediche, mentre agli
anziani è stata fornita
assistenza quotidiana (visite a domicilio, spesa, ritiro farmaci, esami medici). Nei quartieri più disagiati di Napoli, del resto, anche il
diritto allo studio può essere un privilegio, in linea con quanto avviene in molte regioni del Sud, dove i tassi di abbandono scolastico sono quasi doppi rispetto al Centro-Nord. Un fenomeno che la pandemia non ha fatto che acuire. Per
contrastare
dispersione scolastica e
povertà educativa, l'organizzazione è intervenuta con un progetto ad hoc, “
Fratello Studio, Sorella Scuola”, destinato ai bambini della scuola primaria. Frutto della collaborazione con gli istituti comprensivi Eduardo De Filippo (quartiere Ponticelli) e Solimena-Madre Claudia Russo (quartiere Barra), l'iniziativa ha visto triplicare il
numero degli studenti, passato dai circa trenta del 2016 al centinaio dello scorso anno. «
Non ci aspettavamo una situazione così drammatica. Molti non sono ancora in grado di leggere e scrivere anche se frequentano la seconda o la terza elementare.
Un dato che è fortemente influenzato dal contesto socioeconomico di origine di questi ragazzini, spesso figli di ragazze madri,
con uno o entrambi i genitori in carcere, minori affidati ai nonni, bambini a cui non viene garantito un pasto regolare e che fuori dall’orario scolastico trascorrono la propria giornata in strada con tutti i rischi del caso», commenta
Concetta Stramacchia, dirigente scolastico dell’istituto De Filippo. Una Voce per Padre Pio offre un sostegno economico anche ai giovani che
ambiscono a un'istruzione universitaria ma che provengono da famiglie indigenti. Negli ultimi quattro anni sono decine gli studenti che hanno ottenuto l’agognato titolo col massimo dei voti. I fondi raccolti attraverso la campagna solidale, oltreché sostenere i progetti italiani, consentiranno all'organizzazione di proseguire le attività che da anni porta avanti
in
Africa con le
case di
accoglienza per bambini e di consolidare il
programma socio-sanitario “Cuori Ribelli” lanciato lo scorso anno grazie al quale ogni anno tra i dieci e i 25
bambini affetti da cardiopatie gravi potranno essere sottoposti gratuitamente a
interventi chirurgici salvavita presso il reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Monaldi di Napoli. L’organizzazione, che
negli ultimi dieci anni ha realizzato numerose
strutture di accoglienza per minori in Africa (Burkina Faso, Madagascar, Tanzania, Togo), attualmente gestisce in autonomia tre centri in Costa d’Avorio: una
casa-famiglia per minori, un
orfanotrofio per neonati e un villaggio per
bambini con disabilità. Inoltre anche nel Paese africano è stato attivato il progetto
“Aggiungi un Posto a Tavola” per le famiglie più fragili. «
Nei territori dove operiamo già prima della pandemia c’era una percentuale altissima di persone sotto la soglia di povertà, oggi aumentate a dismisura a causa dell’emergenza», spiega ancora Enzo Palumbo
Campagna Raccolta Fondi autorizzata da Rai per il Sociale dal 4 luglio all' 11 luglio 2021.