Anno : 2019
Associazione :
Lega del Filo d’Oro
Associazione :
Lega del Filo d’Oro
Campagna “Una storia di mani” della Lega del Filo d’Oro, il cui obiettivo principale è il completamento del nuovo Centro Nazionale, in particolare la realizzazione degli ambienti dedicati alle attività fisioterapiche e idroterapiche.
Fino al 31 dicembre 2019 numero solidale 45514.
La campagna #unastoriadimani mira a poter garantire un adeguato percorso di riabilitazione a bambini e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali attraverso la realizzazione di unico edificio in cui verranno accorpate tutte le strutture dedicate alle attività fisioterapiche e idroterapiche, questo è il principale obiettivo che si potrà raggiungere quando anche i lavori di costruzione dell’Edificio 7 del nuovo Centro Nazionale saranno terminati. A lavori ultimati, il nuovo Centro Nazionale sarà composto da 9 edifici, 37 tra ambulatori medici – per la diagnosi e la riabilitazione – e laboratori per l’attività occupazionale, 40 aule didattiche, foresterie con 50 posti letto per i familiari, 4 palestre per la fisioterapia e 2 piscine per l’idroterapia. Sarà inoltre un punto di riferimento per la formazione di personale altamente specializzato e verranno potenziati gli spazi per l’attività di ricerca scientifica in ambito riabilitativo e sociale. Nel 2017 è stato inaugurato il primo lotto – oggi pienamente operativo - di cui fanno parte edifici strategici come il Centro Diagnostico, i Servizi Educativi-Riabilitativi e Sanitari e i Trattamenti Intensivi, mentre il completamento del progetto consentirà di ridurre i tempi di attesa per le diagnosi e le cure riabilitative, garantendo un intervento precoce soprattutto ai bambini sordociechi molto piccoli - offrendo loro le migliori garanzie di recupero – e di accogliere un numero maggiore di persone adulte sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che altrimenti non avrebbero accesso a percorsi riabilitativi adeguati, incrementando i posti letto da 56 a 80 per i ricoveri a tempo pieno e fino a 20 posti per la degenza diurna, riducendo così le liste d’attesa