Milanese,
salvo per 6 voti
312 a 306, la maggioranza richiesta era di 309. Si salva l'ex braccio destro del ministro dell'Economia. Sei i franchi tiratori. Soddisfatto il premier Silvio Berlusconi, “Assenza Tremonti? Altra domanda...”. Bossi, "Noi alleati leali"
Salvo per un soffio. E’ bastata una manciata di voti per evitare l’arresto a Marco Milanese. I contrari sono stati 312, sui 309 necessari. I favorevoli si sono fermati a quota 305, anche se in realtà erano 306, perché il voto del Pd Enrico Letta non è stato registrato per un errore tecnico. La maggioranza può dunque tirare un sospiro di sollievo, ma la votazione non è stata facile. 6 franchi tiratori hanno votato con le opposizioni. La richiesta di arresto era stata presentata dalla Procura di Napoli che contesta a Milanese corruzione e favoreggiamento, nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4.
Alla Camera i banchi della maggioranza non erano al completo. Mancavano otto deputati: sei del Pdl, uno della Lega, uno di Noi sud. E non tutti erano assenti giustificati. Lo era sicuramente Alfonso Papa, in carcere a Poggioreale e i ministri Giulio Tremonti e Franco Frattini in missione all'estero, ma Tremonti ha probabilmente deciso di non esserci per evitare imbarazzi, anche se non le critiche di molti parlamentari. Gli altri assenti erano Pietro Franzoso, Giuseppe Angeli e Nicolò Cristaldi. Nei banchi della Lega non c'era Alessandro Montagnoli, in quelli di Noi sud Antonio Gaglione. Due gli assenti nell'opposizione: l'Udc Antonio Merlo e Mirko Tremaglia, Fli da tempo malato.
A fare la differenza tra Milanese (salvato) e Alfonso Papa (mandato in carcere) l'hanno fatta 29 deputati: quelli che lo scorso 20 luglio avevano votato per l’arresto di Papa e che oggi si sono schierati per salvare Milanese. A luglio i deputati che votarono per negare l'arresto furono 293, e non furono sufficienti perché i sì furono 319; oggi quelli che sono riusciti a salvare Milanese sono stati, 29 di più: con ogni probabilità i leghisti che l'altra volta decisero di scaricare Papa.
In Aula alla Camera c’era anche Milanese visibilmente teso. Oltre ai saluti dei colleghi di partito, ha ricevuto anche una veloce stretta di mano dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che si apprestava a entrare in Aula. “Lo avevo detto che la Lega non avrebbe fatto cadere il Governo. Abbiamo dimostrato di essere alleati leali”, ribadisce Umberto Bossi. Non intende invece parlare il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, palesemente soddisfatto per il voto. “Altra domanda...”, risponde il premier ai cronisti che gli chiedono sull'assenza di Tremonti.
L'opposizione non ci sta e punta il dito contro il Carroccio. “Il dato politico di oggi è che la Lega ha avuto in cambio qualcosa” accusa il democratico Dario Franceschini. “Il voto dimostra che la Lega forcaiola di ‘Roma ladrona’, pur di tenere in piedi questo Governo per paura di prendere una sberla alle elezioni, è disponibile a votare contro l'arresto” dichiara Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. Alla notizia un coro di 'No' e di 'Vergogna!' si é levato da piazza Montecitorio dove il Popolo Viola in attesa del voto ha annunciato una mobilitazione permanente contro l'auto protezione della Casta.