Giustizia e federalismo
pilastri del Governo
Federalismo si, ma non senza la riforma della giustizia. La maggioranza mette ancora una volta sul piatto questi elementi per portare fino al 2013 il governo Berlusconi. Ma la Lega qualche dubbio lo ha
"Saliremo al Quirinale per parlare con il presidente Giorgio Napolitano, ma non domani" (mercoledì ndr.). Parola del ministro leghista Roberto Calderoli, che ribadisce la sintonia della Lega col capo dello Stato. "Noi - ha aggiunto Calderoli - abbiamo sempre tenuto in grande considerazione il presidente della Repubblica e periodicamente, con Bossi, andiamo ad aggiornarlo sul cammino della riforma".
La riforma. L’unica che chiedono gli esponenti del Carroccio è quella del federalismo che la Lega reputa vitale per il cammino futuro di questo governo. E se ne è parlato anche ieri sera nell'incontro di Arcore tra i leghisti e il premier Berlusconi. Federalismo si, ma non senza la riforma della giustizia. La maggioranza mette ancora una volta sul piatto queste elementi per portare fino al 2013 il governo Berlusconi. Ma la Lega qualche dubbio lo ha.
E' per questo che ricorda a Berlusconi la necessità di un riequilibrio della composizione delle commissioni parlamentari, riequilibrio ritenuto indispensabile per rendere possibile uno spedito iter del processo riformatore.
Dunque, pare proprio che nessuno abbia intenzione di staccare la spina. Il più ottimista è come sempre il presidente del Consiglio, che rassicura dicendo che ci sono tutti i presupposti per definire i progetti in cantiere, a partire dal federalismo, ma chiede in cambio di evitare "strappi" pericolosi per la tenuta della maggioranza e la possibilità di un suo allargamento. Insomma federalismo e giustizia dovranno necessariamente andare di pari passo onde evitare strappi pericolosi.
Sul processo breve c’è da registrare la preoccupazione della Associazione Nazionale Magistrati che ritiene che il processo breve così configurato avrebbe “effetti devastanti”.