Oggi il decreto sviluppo
Il decreto Sviluppo arriva in Consiglio dei Ministri. Accorperà alcune misure a sostegno dello sviluppo e delle infrastrutture. Dall’esenzione Imu ai costruttori per le case invendute all'aumento dal 36 al 50% con un tetto di spesa di 96 mila euro per il bonus ristrutturazioni
Il decreto Sviluppo arriva in Consiglio dei Ministri. Accorperà alcune misure a sostegno dello sviluppo e delle infrastrutture. "Attraverso il decreto - ha anticipato il ministro Passera - proporrò una prima riforma degli interventi da prendere in caso di reindustrializzazione. Gli accordi di programma saranno resi più flessibili e articolati".
Tra le misure, l’esenzione Imu ai costruttori per le case invendute, i project bond per sostenere la costruzione di nuove opere pubbliche. Aumento dal 36 al 50% con un tetto di spesa di 96 mila euro per il bonus ristrutturazioni.
Le risorse per la copertura finanziaria potrebbero essere trovate con l’addizionale dello 0,2% sulle polizze vita. Un credito d’imposta del 35% dovrebbe agevolare le imprese che assumono nuovi ricercatori. Un capitolo dedicato alla giustizia dovrebbe fissare la durata dei processi in sei anni (3 anni primo grado, 2 per l’appello e 1 per la Cassazione).
Bonus ristrutturazioni. Le detrazioni Irpef per la ristrutturazione salgono dal 36 al 50%, fino ad un ammontare complessivo delle spese non superiore ai 96.000 euro.
Fondo crescita. Il dl cancella 43 sussidi considerati ormai obsoleti per convogliare tutte le risorse in un unico fondo destinato a creare "crescita sostenibile" e "occupazione di qualità".
Fondo per alimentari ai poveri. Il dl istituisce un "fondo per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti". Il cibo sarà distribuito dalle organizzazioni caritatevoli.
Bonus per assunzioni di alto profilo. Per favorire le assunzioni di giovani laureati altamente qualificati - ingegneri, biologi, fisici, matematici, farmacisti ecc - il provvedimento introduce un credito di imposta del 35%.
Mini-bond per piccole e medie industrie. Per consentire l'accesso delle Pmi al mercato del debito saranno introdotte cambiali finanziarie e obbligazioni per le società non quotate di piccole e medie dimensioni.
Infrastrutture energia. Spetterà alla presidenza del Consiglio la decisione definitiva sulla realizzazione di infrastrutture energetiche già approvate con la procedura della valutazione di impatto ambientale, ma sulle quali le amministrazioni regionali mostrano "inerzia". L'obiettivo è sbloccare gli investimenti privati che ammontano potenzialmente a 10 miliardi.
Antifallimenti. Il pacchetto messo a punto dal ministero della Giustizia e da inserire nel decreto prevede che le aziende colpite dalla crisi, ma che hanno prospettive di ripresa, non siano obbligate a dichiarare il fallimento ma possano ricorrere direttamente al concordato preventivo.
Processi, massimo 6 anni. Per essere di "ragionevole durata" un processo deve concludersi con la sentenza definitiva entro sei anni: non più di tre anni per il primo grado, due per l'appello e uno per il giudizio in Cassazione.