Bossi: “può
succedere
di tutto”
Prima le rassicurazioni a Berlusconi da parte di Bossi "Non faremo cadere il governo", poi la nuova uscita del senatur: “Non facciamo passi indietro, se non cambia la posizione del governo può succedere di tutto". Intanto ieri sono iniziati i primi raid aerei italiani in Libia
"Speriamo di trovare una quadra con Berlusconi. Non vogliamo far cadere il Governo per la Libia". Umberto Bossi prova a smorzare le tensioni dei giorni scorsi col il Pdl e rassicura il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul futuro del governo.
Le parole del leader del Carroccio arrivano al temine di un comizio a Domodossola: "Io non voglio certo far saltare il Governo. Alla sinistra interessa farlo cadere nell'illusione di andare al Governo lei, ma la sinistra al Governo non ci andrà mai".
Il senatur resta comunque contrario all'intervento dell'Italia in Libia: "Secondo me con gli aerei non vinci. Gheddafi ha un sacco di armi nascoste nel deserto e un sacco di oro per pagare i soldati. Io sono contrario ai bombardamenti: se butti bombe e missili gli immigrati aumentano e questo non va bene perché costa troppo. Non vorrei che, quando è finita, ci dovesse toccare anche pagare i danni di guerra".
Il problema, per Bossi, sono i clandestini che Gheddafi potrebbe fare arrivare in Italia come ritorsione e il fatto che Berlusconi si sia fatto convincere dal primo ministro francese Sarkozy: "Questa guerra l'ha preparata Sarkozy e per non restare solo è saltato addosso a Berlusconi".
Ma a poche ore dal comizio di Domodossola è giallo sulle nuove minacce espresse da Bossi contro il Governo: “Non facciamo passi indietro, se non cambia la posizione del governo può succedere di tutto".
Intanto ieri sono iniziati i primi raid aerei italiani in Libia. E sempre ieri gli Stati Uniti hanno reso noto le stime sulle vittime civili dall'inizio dei combattimenti in Libia: si parla di 30 mila morti.