Le scuse di Bossi
e il rifiuto di Rosy
La manifestazione dell'orgoglio padano finisce con le lacrime di Bossi e l'abbraccio tra l'ex segretario e il triumviro Roberto Maroni. "A me spiace non solo per la Lega ma anche per i miei figli, li ho rovinati io facendoli entrare in politica". Rosy Mauro ospite di 'Porta a Porta' tiene duro e dice: "Non vedo perché dovrei dimettermi"
La manifestazione dell'orgoglio padano finisce con le lacrime di Bossi e l'abbraccio tra l'ex segretario e il triumviro Roberto Maroni.I militanti leghisti, accorsi in molti a Bergamo per chiedere pulizia, non risparmiano fischi e manifestazioni di disappunto. Applaudono e rumoreggiano soprattutto nel corso dell’intervento del Senatur, che continua a sostenere il complotto: "Le cose sono organizzate - ha detto Bossi riferendosi all'inchiesta che ha investito la Lega Nord - è una specie di complotto”. Ma arrivano anche le scuse: "A me spiace non solo per la Lega ma anche per i miei figli, li ho rovinati io facendoli entrare in politica". Una sorta di catarsi e la fine del "celodurismo" leghista per il padre del Carroccio, che però viene sostenuto ancora da Maroni, che parla per mezz'ora e strappa i consensi della piazza.
Ma chi si aspettava una investitura dell'ex ministro dell'Interno resta deluso. Tutto si vedrà dopo i congressi, anticipati a giugno e luglio. Intanto Maroni ribadisce: "Sono momenti di dolore per noi, per i militanti e per Bossi che non merita quello che è successo. Lo conosco da 40 anni e sono certo che non c'entra niente, ma ha fatto un gesto di grandissima dignità, si è dimesso".
Già invocata in mattinata e nei giorni scorsi, Maroni chiama nuovamente la Lega alla pulizia: "La reazione che vediamo qui è dei tanti che non ci stanno, noi ripartiamo con le nostre straordinarie battaglie. La Lega non morirà, ma riparte da qui, da questa meravigliosa platea. Non ci sono cerchi che tengano, dobbiamo fare pulizia. Dobbiamo tornare alla Lega del '91. Abbiamo un sogno nel cuore: quello di diventare alle prossime elezioni politiche il primo partito della Padania", aggiunge. "Possiamo farcela, serve pulizia, nuove regole: chi rompe le palle - aggiunge Maroni con parole in stile leghista - fuori dalle palle".
Poi ancora per il Senatur: "Ho già avuto dalla Lega molto più di quanto avrei sperato. Se Umberto Bossi si candiderà segretario io lo voterò – e continua - Oggi abbiamo chiesto di dimettersi ad una persona che però ha detto di no, mi dispiace. Al prossimo consiglio federale chiederemo le espulsioni di Belsito e di Rosi Mauro. Se il vicepresidente del Senato non si dimetterà - dice dal palco - ci penserà la Lega a dimetterla".
Riguardo l'inchiesta, poi, è netto: "Chi sbaglia paga. Chi ha preso soldi alla Lega li dovrà restituire fino all'ultimo centesimo". Ma avverte: "Dico no alla caccia alle streghe, chi ha sbagliato paga perché noi siamo diversi dagli altri partiti, ma no alla caccia alle streghe". E ribadisce: "Ho provato orrore per le accuse di collusione con la 'ndrangheta, cose inaudite".
Ma intanto da Roma, ospite di 'Porta a Porta', il vicepresidente del Senato Rosi Mauro respinge l'ipotesi delle dimissioni: "Innanzitutto voglio dire la verità e poi vedremo. Le verità in questa vicenda devono ancora emergere perché quel che ho visto finora è un processo mediatico senza precedenti. Non vedo perché dovrei dimettermi".