Napolitano: “Riporteremo a casa i marò”
ROMA - Il presidente celebra la festa delle Forze armate: “Faremo ogni sforzo per riportare a casa i nostri marò”. Visita a sorpresa di Monti in Afghanistan, al contingente italiano di Herat e a Karzai:“Confidiamo che le prossime elezioni in programma nel 2014” aprano “un'altra pagina nella vita del Paese”
“L'Italia è con voi e di voi giustamente orgogliosa, perché grazie al vostro contributo viene diffuso ed apprezzato in tutto il mondo il messaggio di civiltà e di profonda umanità che da sempre ci caratterizza e ci distingue nell'ambito della comunità internazionale”. Nel giorno dell'Unità nazionale e delle Forze armate Mario Monti vola, a sorpresa, per ragioni di sicurezza ad Herat, in Afghanistan. Un veloce e inatteso omaggio alle truppe italiane all'estero, poi a Kabul Monti incontra il presidente Hamid Karzai.
Si tratta del secondo faccia a faccia fra i due, dopo quello del 26 gennaio scorso, quando a Roma venne firmato l'accordo sul partenariato e la cooperazione di lungo periodo fra Italia e Afghanistan. “Confidiamo che le prossime elezioni presidenziali in programma nel 2014” aprano “un'altra pagina nella vita dell'Afghanistan”, sulla scia “del cammino di progresso intrapreso sotto la sua leadership”, ha detto il nostro premier ora diretto in Laos per il vertice Asem.
Nelle stesse ore Giorgio Napolitano si reca all'Altare della Patria, per rendere omaggio al Milite ignoto. L'occasione per ricordare il ruolo cruciale delle Forze armate nelle missioni internazionali. Per chiedere coesione nell'affrontare le sfide economiche. L'Italia “continuerà a compiere ogni tenace sforzo per riportare a casa” i due marò detenuti in India, “a causa di un'insufficiente garanzia di tutela dell'impegno esplicato nella missione internazionale contro la pirateria nell'Oceano Indiano”, dice il capo dello Stato.
Il pensiero del Presidente della Repubblica va a agli oltre 6000 militari “impegnati nei diversi teatri di crisi, dall'Afghanistan, al Medio Oriente, ai Balcani, per garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali e contribuire alla ricostituzione delle istituzioni locali e all'assistenza delle popolazioni”. Alla politica e ai partiti ieri Napolitano aveva inviato un chiaro segnale, gelando le ipotesi e le indiscrezioni circolate sui media su possibili elezioni anticipate. “Le condizioni non ci sono, e nemmeno motivazioni plausibili”, chiarisce il capo dello Stato. Ogni illazione, insomma è delegittimata e priva di senso. Risposta soprattutto a chi, come Casini e Alfano, negli ultimi tempi, aveva caldeggiato l'idea di un ‘election day’.
Per il Colle la priorità resta la legge elettorale. Un tasto su cui batte da tempo, con i partiti che faticano a trovare un compromesso. Tanto che, al momento, la soluzione di più facile, con i tempi ridotti, pare un ritocco al ‘Porcellum’, una correzione che fissi una soglia minima oltre la quale far scattare il premio di maggioranza.