Monti,
“Si torna a crescere”
“Liberalizzazioni per uscire dalla recessione” il governo lancia il primo corposo provvedimento della cosiddetta fase due. Camusso: “Intemperanze porteranno guai”. Marcegaglia, “Misure sacrosante”. Alfano, “Apprezziamo lo sforzo dell'esecutivo”
“Le disposizioni consentiranno, nel breve periodo, di traghettare l'economia nazionale fuori dalla spirale recessiva e possibilmente, nel medio-lungo periodo, di allinearla ai ritmi di crescita dei partners europei e internazionali”. Così Mario Monti, con il decreto liberalizzazioni, lancia il primo corposo provvedimento della cosiddetta fase due. Decreto di manutenzione straordinaria, lo definisce, per aumentare la concorrenza e migliorare le infrastrutture. Di semplificazione si parlerà la prossima settimana, parallelamente al round finale del confronto sul mercato del lavoro. Con le nuove norme e le riduzioni delle rendite nel settore dei servizi al livello medio degli altri Paesi euro il prodotto interno lordo potrebbe salire dell'11%, i consumi dell'8% e i salari reali di quasi il 12% senza effetti negativi sull'occupazione.
Analisi condotte dall'Ocse - si legge nella nota del Cdm - evidenziano come l'adozione di misure di liberalizzazione che conducano a livelli di regolamentazione del settore dei servizi simili a quelli dei Paesi con i migliori standard produrrebbero una crescita significativa della produttività totale dei fattori nei settori che impiegano tali servizi quantificabile in oltre 10 punti percentuali. Adesso la priorità è quello di convincere Europa e mercati internazionali. Più le cose su questo fronte andranno bene, più lo spread calerà, più - Monti ne è convinto - in Parlamento andrà tutto bene, anche se resta il confronto con le categorie e i sindacati.
“Le liberalizzazioni sono sacrosante”, dichiara il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia al convegno della Fondazione Italcementi.”E' tema fondamentale che finalmente è stato portato avanti – dice soddisfatta - ci saranno gli strilli: lasciamoli strillare l'importante è che il governo vada avanti per questa strada”. Monti spera in un passaggio parlamentare rapidissimo. Ma se il sostegno di Napolitano e quello del terzo polo restano granitici, dal Pdl arrivano alcuni scricchiolii.
Angelino Alfano dice di apprezzare lo sforzo del governo, ma Berlusconi ha messo Monti in guardia, “la cura tecnica non da frutti, vedrete che ci richiameranno”. Su questo giudizio pesa evidentemente il congelamento dell'assegnazione delle frequenze tv. Alfano si dice comunque “a favore delle liberalizzazioni con l'obiettivo che queste facciano un buon servizio al cittadino e riducendo i costi e offrendo servizi migliori. Se queste saranno in grado di centrare l’obiettivo, le sosterremo in Parlamento”. Limiti certo ci sono, dice la Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, ma il pacchetto è una svolta. Per Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, “le intemperanze liberalizzatrici ci possono portare dei guai”.