Le motivazioni
del Quirinale
"Irricevibile". Il presidente della Repubblica ha bocciato il decreto sul federalismo approvato ieri dal consiglio dei Ministri, che aveva ignorato il parere negativo della commissione Bicamerale. In un comunicato del Quirinale si leggono le motivazioni del gesto di Napolitano
"Irricevibile". Il presidente della Repubblica ha bocciato il decreto sul federalismo approvato ieri dal consiglio dei Ministri, che aveva ignorato il parere negativo della commissione Bicamerale.
In un comunicato del Quirinale si leggono le motivazioni del gesto di Napolitano: "Il Presidente della Repubblica ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio in cui rileva che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione, non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l’esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dall’art. 2 della legge n. 42 del 2009 che sanciscono l’obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli
orientamenti parlamentari. Pertanto, il Capo dello Stato ha comunicato al Presidente del Consiglio di non poter ricevere, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza, il decreto approvato ieri dal Governo".
Napolitano ci tiene a sottolineare che non si può liquidare come una formalità il no della bicameralina di ieri mattina.
Proprio stamattina il premier Berlusconi, sbarcando a Bruxelles per il Consiglio Europeo, aveva dichiarato: "Spero di non aver problemi con Napolitano".
Intanto il leader della Lega Umberto Bossi ha fatto sapere di una telefonata con il Capo dello Stato, ed aggiunge: i leghisti "si recheranno nelle aule parlamentari a dare comunicazioni sul decreto sul federalismo fiscale municipale".
Lo stop di Napolitano soddisfa le opposizioni. Per il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro: "Se Berlusconi non viene fermato in tempo, e ci auguriamo che si dimetta, questo processo sarà irreversibile e peserà come un macigno sul futuro economico, politico, sociale e morale dell'Italia. Per il bene del Paese si restituisca subito la parola ai cittadini".
Per il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro "Da Napolitano, garante come sempre assoluto delle nostre istituzioni, è venuto un atto ineccepibile che blocca una norma illegittima".
"Un atto dovuto" quello di Napolitano, secondo il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini.