“Così non
si va avanti”
Sono le parole di Giorgio Napolitano che, al rientro dagli Stati Uniti, trova in Parlamento una situazione caotica. Dopo lo spettacolo vergognoso messo in mostra a Montecitorio il presidente della Repubblica è irritato e allarmato
"Così non si va avanti". Sono le parole di Giorgio Napolitano che, al rientro dagli Stati Uniti, trova in Parlamento una situazione caotica. Dopo lo spettacolo vergognoso messo in mostra a Montecitorio il presidente della Repubblica è irritato e allarmato.
"Quello che sta accadendo da due giorni alla Camera è uno spettacolo intollerabile, che mette a rischio la credibilità delle istituzioni e sconcerta i cittadini. È il momento in cui ognuno, ogni forza politica, si deve assumere tutte le proprie responsabilità".
Dagli Stati Uniti il presidente della Repubblica aveva detto in una lunga intervista pubblica alla New York University: "Io non faccio commenti su nessuna personalità politica italiana. Parlo più in generale e dico che il più grande problema della politica italiana è l'iper-partigianeria che produce una guerriglia quotidiana e rende impossibile il dialogo ed il confronto, determina una delegittimazione reciproca dei competitori politici". Parole rimaste inascoltate.
Al presidente non è restato altro che convocare d'urgenza al Quirinale i capigruppo. La richiesta è quella che si abbassino i toni e che si torni a un clima pacifico, per riprendere la normale attività parlamentare.
Quella del presidente è una procedura "istituzionale" ma inevitabile. Ieri ha incontrato i capigruppo di Camera e Senato di Pdl, Pd e Udc, oggi sarà il turno di Lega e Futuro e Libertà.
Qualcuno intravvede l'ipotesi di scioglimento anticipato delle Camere per l’impossibilità di proseguire la legislatura, ma fonti vicine al Presidente della Repubblica e al premier escludono che si sia mai parlato dell’argomento.
Secondo i beninformati, anche il presidente del Consiglio Berlusconi si è infastidito per quanto accaduto e a denti stretti avrebbe anche paventato l'idea di elezioni a ottobre, "Se dobbiamo fare figuracce come queste - si è sfogato ieri - allora meglio andare a votare a ottobre".