Rosy Mauro: "il rancore
ha prevalso sulla verità"
E' il laconico commento della vicepresidente del Senato espulsa dalla Lega insieme all'ex tesoriere Belsito. Salvo Renzo Bossi perché ritenute sufficienti le sue dimissioni da consigliere regionale della Lombardia. Intanto l'inchiesta va avanti senza sosta
“Se si accerterà davvero che qualcuno della mia famiglia ha preso soldi della Lega farò un assegno per rimborsare l'intero importo”, avrebbe detto Bossi nel corso del drammatico consiglio federale del Carroccio, che ha deciso l'espulsione dal partito di Rosy Mauro e dell'ex-tesoriere Francesco Belsito. Salvo il giovane Renzo Bossi perché sono state ritenute sufficienti le sue dimissioni da consigliere regionale della Lombardia.
L'espulsione della Mauro è stata decisa dopo che la vicepresidente del Senato ha ribadito di non voler lasciare, nonostante Bossi glielo avesse chiesto nuovamente e dopo un aut aut di Maroni: “o fuori lei o me ne vado io”, avrebbe detto il ‘triumviro” padano.
Circostanza confermata, all’uscita dalla sede di via Bellerio, dalla stessa Rosy Mauro che non si è sottratta alle domande dei giornalisti in attesa: “Il rancore è prevalso sulla verità”. Qualcuno le chiede se ora lascerà la vicepresidenza del Senato: “valuterò tutto, si fa un passo alla volta” la sua risposta.
E passi avanti fa anche l'inchiesta sulle distrazioni dei fondi della Lega. La procura di Milano sta approfondendo anche alcune intercettazioni che tirano in ballo Calderoli, uno dei triumviri che hanno la reggenza del partito. Anche l'ex-ministro potrebbe aver ricevuto una parte dei fondi. “Sono a disposizione si accerti la verità”, è quanto dichiarato dall’ex ministro per la Semplificazione.
Navigazione a vista per il partito padano. L’unico punto fermo in questo momento sembra essere il congresso federale, fissato al 30 giugno e primo luglio, che non si riunisce da 12 anni e che probabilmente sancirà la fine dell’era Bossi e l’inizio del regno di Bobo ‘Barbarossa’ Maroni.