Napolitano:
"Governance per la crisi"
Per superare questo problema, che la crisi sta rendendo sempre più grave, serve una «governance condivisa». Parola di Giorgio Napolitano
Nel mondo ogni giorno più 25 mila persone, in gran parte bambini, muoiono ancora di fame. Per superare questo problema, che la crisi sta rendendo sempre più grave, serve una «governance condivisa». Parola del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, intervenendo a Roma al 33° consiglio dei governatori dell'IFAD, (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo) ha detto che "non è da escludersi che potremmo di nuovo trovarci di fronte ad altre emergenze alimentari". E ha fatto appello alla solidarietà internazionale per uscire dalla crisi: "Serve una governance condivisa che si ispiri ai valori della solidarietà e inclusività per dare risposte alla drammatica crisi economica che ha colpito il mondo".
I cambiamenti climatici impongono all'IFAD di andare oltre la sua missione primaria per
affrontare "temi di stringente attualità, come ad esempio gli effetti sull'agricoltura dei cambiamenti del clima e il problema della sicurezza alimentare".
"Non è da escludersi infatti - ha spiegato Napolitano - che potremmo di nuovo trovarci di fronte ad altre emergenze alimentari. Nuove tensioni sui prezzi agricoli sono un'eventualità tutt'altro che remota nell'attuale congiuntura economica mondiale. In questo scenario, le agenzie delle Nazioni Unite e i fondi multilaterali dovranno mostrarsi all'altezza delle aspettative e della fiducia di cui sono destinatari come istituzioni. Dalla loro capacità di reazione e intervento dipenderà il larga parte il consolidarsi del loro prestigio".
Napolitano ha inoltre ricordato l'impegno assunto dai partecipanti del G8 dell'Aquila nel 2009, i quali "hanno espresso al più alto livello profonda preoccupazione per i crescenti livelli di malnutrizione e crisi alimentare, specialmente nel continente africano, e hanno deciso di intraprendere, sulla base di principi condivisi, azioni congiunte per il raggiungimento di un livello sostenibile di sicurezza alimentare".
Qualcosa è stato fatto, soprattutto dall'IFAD, ma molto, moltissimo ancora resta da fare. Per il capo dello Stato, "Una strategia efficacie a livello globale richiede uno sforzo congiunto per migliorare l'efficienza e massimizzare i risultati. A questo riguardo è auspicabile che le tre Agenzie del polo agricolo di Roma (FAO, IFAD, PAM, ndr) che l'Italia ha l'onore di ospitare e verso le quali è impegnata in prima linea, sappiano coordinare i loro interventi nel rispetto della complementarietà dei rispettivi mandati istituzionali".
L'auspicio è che le istituzioni forniscano e attuino dei piani di risoluzione della fame nel mondo, e che questi meeting riaccendano l'attenzione su un problema che ne ha davvero poca.