Berlusconi: “La maggioranza tiene”
“Non c’è un’alternativa per l’Italia a questa maggioranza e a questo governo” dichiara il presidente del Consiglio. Il 22 la verifica in Aula, resta il nodo fiducia. Giallo sul pollice verso del leader della Lega Umberto Bossi
Ostenta sicurezza Silvio Berlusconi, a pochi giorni dalla verifica e nel pieno dell’ultima vicenda giudiziaria che rischia nuovamente di travolgere la stessa compagine governativa. “Non ho paura di nessuno, la maggioranza tiene assolutamente” ripete il premier.
Il prossimo mercoledì, il presidente del Consiglio prenderà la parola nell'aula della Camera per la verifica parlamentare richiesta dal capo dello Stato dopo la nomina dei nuovo sottosegretari. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio che ha fissato il 'timing' della giornata parlamentare che però ha gli esiti ancora aperti: non si sa, infatti se quelle del governo saranno comunicazioni o una semplice informativa.
Nel primo caso ci sarebbe un voto di fiducia, ma la maggioranza con Fabrizio Cicchitto spiega che la fiducia verrà posta solo se l'opposizione presenterà un proprio documento. “I gruppi di maggioranza e di opposizione - spiega il capogruppo del Pd Dario Franceschini - potranno presentare documenti fino all'ultimo. La maggioranza non mi pare abbia intenzione di presentare nulla. Noi ci riserviamo di valutare che tipo di conclusione dare al dibattito di martedì”. E Cicchitto chiarisce: “Non capiamo che cosa voglia fare l'opposizione. Se presenteranno un documento il governo chiederà la fiducia, diversamente ci sarà soltanto un confronto sul'informativa”.
La domanda sulla tenuta del governo viene rivolta a Umberto Bossi . Laconica la risposta muta che manda in fibrillazione i cronisti. Il leader del Carroccio mostra il ‘pollice verso’. Bocciatura dell'Esecutivo? Si decide allora di chiedere chiarimenti all'ufficio stampa della Lega che precisa: “Il ministro si stava rivolgendo ai giornalisti”.
Oltre alla discussa riforma fiscale e all'incognita Pontida - l'incontro nel quale il Carroccio dovrebbe dettare le sue condizioni per il completamento della legislatura al riparo da “sberle” - c'è anche l'inchiesta sulla P4 ad agitare le acque. Il nome del sottosegretario Gianni Letta accostato a quello di Luigi Bisignani come ‘terminale’ delle informazioni sulle inchieste in corso ha complicato ancora le cose. Anche l'opposizione ha difeso la “correttezza” del grande ‘tessitore’ e ne riconosce il ruolo di ‘civil servant’. Ma la vicenda non può che creare altre inquietudini nel Governo.
In mattinata Letta, Ghedini e Alfano si erano recati a Palazzo Grazioli, forse per fare il punto sugli ultimi sviluppi delle inchieste. A partire dai timori per l'imminente sentenza sul lodo Mondadori che ha indotto il premier a un ennesimo sfogo: “Dove trovo i soldi se mi condannano?”. Insomma, nuovi dolori all’orizzonte per Berlusconi che torna all’attacco dei giudici: “Cercano di colpirmi attaccando chi mi è vicino”.