I ritratti degli avi

di Manuele Bonaccorsi
Collaborazione di Madi Ferrucci
Ricerca immagini di Alessia Pelagaggi
Montaggio di Francesca Pasqua e Sonia Zarfati
Grafica di Giorgio Vallati


 

Alcuni capolavori d’arte posseduti da Gianni Agnelli potrebbero aver lasciato il territorio nazionale senza autorizzazione.
Dell’ipotesi sono stati informati anche i carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale, come ha riferito alle telecamere di Report Luigi La Rocca, direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del ministero della Cultura. Report, dopo un lungo lavoro di indagine, ha consegnato al dirigente l’elenco completo delle oltre seicento opere della collezione Agnelli. In particolare, potrebbero essere finiti all’estero senza autorizzazione tre capolavori: “Mistero e malinconia di una strada” di Giorgio De Chirico, la “Scala degli Addii” del futurista Giacomo Balla e il prezioso “Glaçons, effet blanc” di Claude Monet, oltre a due acquerelli di Klee. Ha lasciato il territorio nazionale - con una regolare autorizzazione, invece - uno dei più importanti capolavori della seconda metà del ‘900, il Pope III di Francis Bacon, valore tra i 20 e i 30 milioni di euro. La preziosissima collezione di Agnelli perde dunque pezzi molto preziosi, dato che appena 9 opere su oltre 600 risultano attualmente sottoposte a tutela. I capolavori della collezione Agnelli sono ora al centro di uno scontro giudiziario tra la figlia dell’Avvocato Margherita Agnelli e i suoi tre figli John, Lapo e Ginevra Elkann. I fratelli – secondo le indagini della Procura di Torino - avrebbero inscenato dei finti regali di opere d’arte e gioielli di proprietà della nonna Marella Caracciolo per oltre 170 milioni di euro, in modo da evitare che le opere finissero nell'inventario dei beni della madre e fossero dunque “attaccate” da Margherita. Report è entrato in possesso delle tre versioni di una lettera di Marella ai nipoti che avrebbe accompagnato uno dei presunti regali. Peccato siano state scritte cinque anni dopo la sua morte.


Ecco la lista di capolavori appartenuti alla famiglia di Gianni Agnelli >> Leggi il documento
Report è riuscito a ricostruire il documento da numerose fonti inedite: atti d’indagine, documenti testamentari, inventari redatti dai family office, banche dati ministeriali e specialistiche.

La collocazione indicata non è quella attuale, ma l’ultima conosciuta. Ed è impossibile anche avere certezza sull’attuale proprietà delle opere (alcune cioè potrebbero essere state vendute nel corso degli anni). La lista è stata consegnata al Ministero della Cultura, affinché verifichi la presenza di opere degne di essere sottoposte a tutale ed eventuali esportazioni non autorizzate. La collezione d’arte di Gianni Agnelli, transitata e arricchita in parte da nuovi acquisti da parte degli eredi, è naturalmente una collezione privata. Ma la sua rilevanza è straordinaria, nell’ottica di quanto afferma l’articolo 9 della Costituzione, secondo cui “La Repubblica (…)  tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. La dispersione di questa collezione, secondo numerosi storici dell’arte contattati da Report, è certamente un problema di stringente rilevanza pubblica.