Sei disoccupato e partecipi a una selezione per un posto di lavoro aspirando a ottenerlo perché è a tempo indeterminato. Sei l’unico a rispondere correttamente alle prove, sei idoneo per il posto richiesto. Il posto è tuo? No. O meglio lo deciderà il giudice. È successo a chi ha partecipato a una selezione avviata dall’Agenzia di tutela della salute di Pavia per ricoprire il posto di coadiutore amministrativo di supporto nel settore della sanità animale presso il dipartimento di Prevenzione veterinaria
Sei disoccupato e partecipi a una selezione per un posto di lavoro aspirando a ottenerlo perché è a tempo indeterminato. Sei l’unico a rispondere correttamente alle prove, sei idoneo per il posto richiesto. Il posto è tuo? No. O meglio lo deciderà il giudice. È successo a chi ha partecipato a una selezione avviata dall’Agenzia di tutela della salute di Pavia per ricoprire il posto di coadiutore amministrativo di supporto nel settore della sanità animale presso il dipartimento di Prevenzione veterinaria. Una commissione di esperti, composta da dirigenti e membri della stessa agenzia sanitaria, viene nominata per stabilire le prove che devono sostenere i candidati e per valutare l’idoneità di questi a ricoprire la mansione. A poter partecipare sono 64 candidati iscritti in una graduatoria del centro per l’impiego di Pavia. Una sola persona risulta idonea a ricoprire il posto richiesto, ma il direttore generale dell’agenzia, Anna Pavan, non ci sta e ritenendo le domande troppo complesse rispetto a quanto previsto dal bando annulla la procedura e decreta di rifare la selezione da capo. Questo “a tutela dell’interesse pubblico”. Non è forse di interesse pubblico avere persone competenti all’interno del sistema sanitario? Perché l’unica persona che supera le selezioni di idoneità non merita di essere assunta?