Collaborazione di Alessia Marzi
Il 26 febbraio 2014 viene siglato un patto generazionale tra Umberto Bossi e il nuovo segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Un accordo noto a molti, ma che nessuno ha mai potuto leggere. L'accordo nasce due anni dopo l'inchiesta sui fondi pubblici che ha sconvolto il partito. Dopo Bossi, arriva Maroni, poi Salvini che nel 2013 viene eletto segretario federale. L'anno dopo si siedono davanti a un tavolo per decidere del futuro politico del senatur. Salvini promette 450 mila euro all'anno per mantenere lo staff composto dagli autisti e dalla segreteria del presidente della Lega. In cambio l'ex avvocato di Bossi, Matteo Brigandì, rinuncia a 6 milioni di euro di mancati pagamenti proprio dalla Lega Nord. Soldi che già nel 2014 sono fondamentali per le casse del partito, che rischia, come poi è successo, di vedersi sequestrare ben 49 milioni. Abbiamo ricostruito la storia dell'accordo grazie all'intervista esclusiva a Francesco Belsito, l'ex tesoriere del partito travolto dallo scandalo, unico condannato per appropriazione indebita a causa di quell'accordo.
Lunedì 21.20 Rai3