collaborazione di Alessia Marzi
La giustizia dovrebbe essere imparziale e le sentenze frutto di decisioni non condizionate da interessi personali. Ma cosa succede se accusa, difesa e giudici si scambiano favori, soldi e informazioni segrete? Proveremo a capirlo raccontando il cosiddetto sistema Siracusa: notizie di reato e informative della Guardia di Finanza ottenute in anticipo da uomini dello Stato, dossier segreti, presunta corruzione di magistrati per favorire i propri clienti tra cui l'Eni - il gigante petrolifero italiano. Una rete che unisce i misteri della presunta maxi tangente per il giacimento nigeriano Opl245, il petrolchimico di Augusta, un ministro della repubblica e il Consiglio di Stato, la più alta corte di giustizia amministrativa. Report ha raccolto in esclusiva la versione di Piero Amara, l'avvocato al centro di questa fitta trama di relazioni opache. Proveremo a capire cosa è successo davvero e quanto la giustizia italiana sia ancora affidabile.
Le risposte di Eni alla redazione di Report
8 ottobre 2024: Il tribunale di Brescia ha condannato i pubblici ministeri di Milano, Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro a 8 mesi di reclusione per rifiuto d'atti d'ufficio per aver nascosto prove favorevoli alle difese dell'Eni nel processo per corruzione internazionale sulla maxi tangente nigeriana da un miliardo di dollari, finito con l'assoluzione di tutti i vertici Eni imputati.