Il 1° dicembre 2006 il governo Prodi decide la cessione del controllo di Alitalia. L'azienda è in vendita ai privati e chi vuole deve comprarsi dal 30 al 49% di Alitalia. Il titolo vola in borsa e circolano i primi nomi: AF/Klm, Lufthansa e spunta anche l'ipotesi di una cordata italiana. L'80 per cento della produzione mondiale di coltan, minerale rarissimo e indispensabile per lo sviluppo della tecnologia di computer, telefoni cellulari, apparati di missili e di satelliti, viene estratto in Congo. Questo minerale oggi è più prezioso dell'oro e dei diamanti...
Le segnalazioni possono essere inviate a report@rai.it.
Collaborazione di Greta Orsi e Carla Rumor
Seguiamo Alitalia dal 2008 e ci torniamo adesso: sembra di essere da capo. Alitalia è di nuovo insolvente, ripartono le trattative con sindacati e governo, gli esuberi sarebbero 1.700, e i lavoratori votano contro. L’azienda è di nuovo in amministrazione straordinaria. Il governo ha nominato altri tre commissari: Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. Mentre la vecchia procedura è ancora aperta. Giovanna Boursier intervista Domenico Cempella, che a fine anni ’90 aveva chiuso l’ultima grande alleanza possibile, con KLM: “fu Treu a chiamarmi all’ultimo per bloccarla. E fu un peccato per l’intero paese”. Parla anche il ministro per le infrastrutture e i trasporti Graziano Delrio, che dice: “il governo ha concesso un prestito ponte di 600 milioni, che andrà restituito, nella speranza che riescano a salvare il salvabile”. L'obiettivo è di evitare di cedere Alitalia a prezzi di saldo, quindi anche di rimediare agli errori degli ex manager, compresi quelli di Etihad. I commissari, aggiunge, “si riservano anche di fare azione di responsabilità nei loro confronti”. Mentre sul referendum Delrio dice: “Credo che il no dei lavoratori all’accordo sia un errore, perché con il sì avremmo avuto più tempo per salvarla, ma nel voto ha contato la sfiducia verso i dirigenti, ormai pluriennale”. Il commissario Gubitosi da parte sua conferma: “Stiamo lavorando duro e in fretta, partendo dal cercare di rivedere i contratti sul carburante e sui leasing degli aerei, che erano troppo onerosi”.
Torniamo a parlare della vicenda Alitalia. Il salvataggio compiuto dal governo Berlusconi con la cordata di imprenditori “patrioti” già è costato ai contribuenti italiani 4 miliardi e mezzo di euro. Ora dopo 5 anni la compagnia è di nuovo sul punto di non ritorno e a rischio ci sono circa 14 mila lavoratori. Il partner Air France si è defilata dall’aumento di capitale, e il ministro dei trasporti Maurizio Lupi fa intendere che ci sarebbero trattative in corso con nuovi partner stranieri. Intanto i soldi arrivano da Poste Italiane, 75 milioni, che però non eviterebbero circa 2000 nuovi esuberi.
Al verde era anche Alitalia, di cui torniamo a parlare. I creditori attendono ancora di essere pagati: i commissari straordinari che nel 2011 hanno sostituito l'ex commissario Augusto Fantozzi, grazie a una norma ad hoc dell'ex governo Berlusconi, non hanno tuttora presentato il piano di riparto della ‘bad company’ per saldare i 3 miliardi di euro di debiti. La ‘good company’ dei capitani coraggiosi invece sembra ancora non decollare. Al terzo trimestre conta circa 170 milioni di passivo. Bisogna stringere la cinghia e si risparmia anche sul carburante extra, ma “senza interferire in alcun modo con gli standard di sicurezza operativa”, dice Alitalia.
Corrado Passera a novembre, quando è diventato Ministro dello Sviluppo Infrastrutture e Trasporti, aveva 7 milioni e mezzo di azioni di Intesa San Paolo e deteneva partecipazioni in diverse società. Senza averne obbligo, come ha scritto sul Corriere della Sera a fine dicembre, ha venduto le azioni di Intesa per 8,8 milioni, invece quelle delle altra società partecipate le ha regalate. Quelle che valevano di più, vale a dire la sua quota nell'editoriale Em Publishers, per un valore di 1 milione 25 mila euro, le ha donate a moglie e figli e le immobiliari di famiglia invece se le è tenute, valore 6 milioni e 600 mila euro.
Torniamo a occuparci di Alitalia. Nel 2008 la compagnia di bandiera era stata dichiarata insolvente, ed era stata divisa in due: la bad company affidata al commissario Augusto Fantozzi e la good company finita nelle mani della Cai, cioè di Banca Intesa, Colaninno, Ligresti, Tronchetti Provera, Marcegaglia, Toto con AirOne e Air France con il 25%. Cai che chiude in perdita i primi due anni aveva promesso di chiudere in pareggio nel 2011. C'è riuscita? E per la Bad company che doveva rimborsare i creditori come stanno andando le cose? soprattutto come si comporterà il nuovo ministro dello sviluppo economico,infrastrutture e trasporti, Corrado Passera che è ancora azionista di Intesa che ha il 10% di Alitalia?
Report torna a occuparsi di Cai, la nuova Alitalia. Dopo 2 anni di volo non sembra ancora una società in espansione: i conti sono in rosso anche se nel 2011 i manager prevedono il pareggio. Tra i soci c'è Carlo Toto che ha conferito l'Airone, con la rotta Roma Milano e 30 aerei, mentre gli altri 70 che aveva ordinato all'Airbus se li è tenuti e li noleggia a Cai, guadagnandoci. Poi c'è ancora da fare i conti con i 3 mld di debiti della vecchia Alitalia scaricati sulle spalle dello Stato. A recuperare qualche euro dovrebbe pensarci il commissario Fantozzi ma quanto ha incassato fino a oggi e a chi sta vendendo quello che è rimasto nella bad company? Poi ci sono gli azionisti e obbligazionisti che riavranno circa il 70% dei soldi investiti grazie alla conversione dei vecchi titoli Alitalia in titoli di Stato. Ma anche per quest'operazione, che graverà sulle spalle dei contribuenti, non tutto fila per il verso giusto e c'è chi ricorre in tribunale. Tutto questo mentre la Procura di Roma indaga sulle responsabilità dei manager nel dissesto Alitalia e ha depositato le prime richieste di rinvio a giudizio sulla presunte irregolarità che avrebbero accompagnato le trattative della vendita della nostra vecchia compagnia di bandiera. Negli atti dei magistrati che ipotizzano il reato di aggiotaggio, spuntano i nomi della cordata Singapore Airlines e di quella dell' ex presidente della corte costituzionale e della Rai, Antonio Baldassarre
Il 13 gennaio scorso c'è stato il primo volo di Cai, nata dalla cordata di 16 soci capitanata da Roberto Colaninno che si è comprata la parte sana di Alitalia, alleandosi con la Airone di Carlo Toto. Siamo andati a vedere come funziona oggi la nuova compagnia, che fine hanno fatto gli azionisti e gli obbligazionisti e cosa è riuscito a vendere il commissario Augusto Fantozzi per rimborsare i creditori. E Alitalia, alla fine, è davvero salva?
Report torna ad occuparsi della vicenda Alitalia. Il passaggio dalla vecchia compagnia di bandiera a quella nuova sta avvenendo nel caos: disagi a non finire per i viaggiatori, centinaia di voli cancellati, l'aeroporto di Fiumicino semideserto. Di chi sono le responsabilità?