collaborazione di Norma Ferrara e Giulia Sabella
immagini di Tommaso Javidi
Da anni Papa Francesco ha avviato una battaglia interna al Vaticano per portare trasparenza nei conti della Santa Sede. Ma la resistenza interna continua a essere forte: troppi sono gli interessi finanziari in ballo. Un’inchiesta esclusiva di Report documenta come gli scandali all’ombra del Cupolone non si fermano nemmeno davanti ai Santi. Secondo una denuncia inedita raccolta dalla trasmissione, all’interno della Congregazione per le cause dei santi, la commissione vaticana che gestisce i processi di canonizzazione, un alto funzionario avrebbe chiesto una tangente per avviare il processo di beatificazione di un candidato molto noto e amato. Una vicenda avvenuta mentre il prefetto della Congregazione per le cause dei santi era il cardinale Giovanni Angelo Becciu, l’ex sostituto della Segreteria di Stato dimessosi lo scorso settembre dopo le accuse di peculato. Con documenti inediti e testimonianze esclusive Report ricostruirà gli investimenti finanziari realizzati dalla Segreteria di Stato negli ultimi anni, a partire dall’acquisto degli ex magazzini Harrod’s di Londra, un palazzo costato al Vaticano oltre 400 milioni di euro e che oggi varrebbe non più di 290 milioni. Dietro agli investimenti opachi fatti con i soldi dei fedeli, si nasconderebbero uomini d’affari spregiudicati, faccendieri, religiosi corrotti e una guerra all’interno dei servizi segreti italiani.
NOTA DEL 19/04/2021
Ci ha scritto il cardinale Giovanni Angelo Becciu: respinge le accuse mosse da Maria Fida Moro, che aveva giudicato la sua lettera volgare e violenta. Ci invia il testo integrale della missiva che pubblichiamo volentieri sul nostro sito, così ognuno può farsene un’idea.
In merito poi alla presunta richiesta di denaro avvenuta nel giugno del 2018 per il processo di beatificazione di Aldo Moro, il cardinale Becciu precisa che, sebbene la nomina ufficiale risalisse al maggio 2018, avrebbe preso possesso dell’ufficio di Prefetto solo dal mese di settembre 2018: “i fatti narrati si sarebbero verificati in un periodo ben precedente alla presa in carico dell’ufficio da parte del Cardinale”.
- La lettera di Maria Fida Moro al Pontefice
NOTA DEL 07/05/2021
Dal Grande Oriente d'Italia, la principale loggia massonica italiana, ci scrivono che Gioele Magaldi, da noi citato nella puntata del 12 aprile "Lo sterco del diavolo", non è un loro iscritto dal 2010. Infatti il sig Magaldi in quell'anno ha fondato il grande Oriente d'Italia democratico, di cui è Gran Maestro.