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Presto che è tardi

PUNTATA DEL 14/01/2024

di Bernardo Iovene 

Collaborazione di Lidia Galeazzo e Greta Orsi
Immagini di Davide Fonda e Paco Sannino
Grafica di Federico Ajello




I ritardi, l’attesa e l’incertezza dei finanziamenti stanno mettendo a dura prova un popolo che da subito non si è perso d’animo. 
Dopo 7 mesi nelle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna ci sono ancora quartieri completamente disabitati, le famiglie hanno perso tutto, attualmente hanno ricevuto i primi 3000 euro di 5000 come immediato sostegno e dal 16 novembre possono fare domanda per ricevere, previa perizia certificata, al massimo 20 mila euro. Non saranno rimborsati i mobili, le auto e i motorini. Sono in un limbo, non riescono ad entrare nelle proprie case, a questo si aggiunge la paura di una nuova alluvione. Stessa situazione vivono le imprese, che hanno avuto vari milioni di danni, ma possono richiedere un contributo di 40 mila euro. Le aziende non hanno sfruttato la cassa integrazione hanno utilizzato i dipendenti pagandoli di tasca propria per ripartire, ma oggi hanno bisogno di ristori che non arrivano. Anche in Toscana a due mesi dall’alluvione aziende e famiglie sono sull’orlo di una crisi di nervi, a loro verranno risarciti al momento 5 mila euro per le famiglie e 20 mila per le aziende, ma il presidente Giani non ha notizie di quando arriveranno le risorse, né se sarà lui il commissario per la ricostruzione scelto dal governo. Intanto, la Presidente del consiglio, nella risposta a un'interrogazione parlamentare, in polemica con la Regione Emilia-Romagna ha stilato la lista dei finanziamenti erogati. Il presidente Stefano Bonaccini contesta questi dati. A pagare questo rimpallo di responsabilità sono solo imprese e cittadini che hanno perso un pezzo di vita.