di Luca Bertazzoni
Collaborazione di Marzia Amico
Immagini di Carlos Dias, Alfredo Farina, Cristiano Forti, Andrea Lilli e Paolo Palermo
Ricerca immagini di Alessia Pelagaggi
Montaggio di Igor Ceselli
Grafiche di Giorgio Vallati
L’eredità politica e morale del partito fondato da De Gasperi.
Il 18 gennaio del 1994, nel pieno dello scandalo di Tangentopoli, il segretario della Democrazia Cristiana Mino Martinazzoli cambia il nome al partito, si torna all'originale Partito Popolare Italiano fondato da Don Luigi Sturzo. Molti però interpretano questo atto come uno scioglimento della Democrazia Cristiana, ma in realtà è un cambio di nome fatto però in maniera errata perché è mancato un congresso per sancirlo. Negli anni successivi è nata una guerra infinita a colpi di carte bollate, cause e ricorsi per contendersi il nome del partito ed il suo simbolo, il famoso scudo crociato: ad oggi esistono circa 120 associazioni che si rifanno alla Democrazia Cristiana. Questa l’eredità politica e morale del partito fondato da De Gasperi, ma Report racconta anche il mistero dei 500 immobili della Democrazia Cristiana che sono stati venduti per ripianare i debiti del partito.