Senza fibra

collaborazione di Alessia Marzi
immagini di Tommaso Javidi e Alfredo Farina


Con l'emergenza Covid-19 il governo ha decretato il lockdown e milioni di famiglie si sono trovate a casa per oltre due mesi connessi al mondo esterno solo con i cellulari e i computer. Sono così emersi tutti i paradossi di un'Italia non ancora raggiunta dalla banda larga perché gli operatori privati, nel corso degli anni, non hanno trovato vantaggioso coprire alcune aree del paese, quelle più periferiche della provincia italiana, e milioni di lavoratori e studenti sono rimasti isolati non potendo lavorare e seguire le lezioni a distanza. Per risolvere questo divario, già nel 2015 l'allora presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva lanciato un piano industriale per portare la fibra in tutta Italia con l'aiuto dell'Enel di Francesco Starace. Nasce Open Fiber, una piccola start up a partecipazione semi-pubblica, che stracciando la concorrenza con un ribasso di gara del 52% si aggiudica le gare indette dal Governo per la diffusione della banda ultra larga. Un risparmio per lo Stato di 1,2 mld con la promessa di cablare entro giugno 2020 i primi 3 mila paesi. Ma a oggi quanto è stato attivato davvero di questa rete a banda ultra larga?