Puntate
Gu Xin
Cina
Gu Xin, Gin per gli amici, che dalla Cina si è trasferito in Italia. 39 anni, Gin è nato e cresciuto a Tienjin, la terza città della Cina (15 milioni di abitanti) ed oggi vive a Biella (44mila).
Gin, insieme a Davide Demichelis, compie un emozionante percorso alla ricerca delle proprie radici. Visita per la prima volta nella sua vita la muraglia cinese, ritrova gli amici che non vedeva da 20 anni in occasione di una cena inondata di grappa e rivede per la prima volta Song Bao Qan, il maestro che lo aveva spinto a partire per l'Italia. Con lui assiste alla marcia dei suoi dipendenti, che tutti i giorni apre la giornata di lavoro, visita le stanze dove dormono, le cucine dove lavorano e illustra alcuni piatti caratteristici della cucina cinese.
Sede all’inizio del secolo scorso di un protettorato italiano, Tienjin è una città ricca di industrie e commerci: ospita uno dei porti più importanti della Cina. Gin non aveva mai pensato di lasciare la sua terra fino a quando il suo maestro, Song Bao Qan, gli ha suggerito di fare esperienza all'estero.
Gin in Cina ha studiato alla scuola alberghiera ed ha lavorato in vari ristoranti: guadagnava poco e lavorava molto, ha anche dormito nelle stesse cucine dove prestava servizio. Quando il suo maestro gli ha proposto di andare a fare esperienza in Italia, pensava si trattasse di una regione degli Stati Uniti. Del Bel Paese conosceva solo l'Inter.
Per due anni ha lavorato in un ristorante di Milano, senza mai uscire dalla cucina. Poi si è reso conto che non conosceva l'italiano. E così, ha deciso di cambiare vita, lavoro e città. Si è trasferito a Pavia, dove ha potuto affiancare lo studio della lingua alle ore di lavoro in cucina. Poi si è trasferito a Sanremo, Trento e finalmente a Biella, dove oggi gestisce il suo ristorante. Ogni cinese punta a possedere almeno tre chiavi nella vita: quella di casa, quella della macchina e quella del suo ristorante.
Gin ha raggiunto l’obiettivo, ma grazie ai suoi due figli ha capito che ci vuole anche altro: il tempo libero. Lui e sua moglie, anche lei cinese, continuano a lavorare sette giorni su sette, ma per i bambini sognano una vita diversa. Con loro infatti si concedono una settimana di ferie all'anno.