Oggi
in Italia
Ancora solidarietà al direttore di Avvenire Dino Boffo, che aveva rasseganto le sue dimissioni. Il presidente dei vescovi Bagnasco dice no
Respinte le dimissioni del direttore dell'Avvenire. Così Dino Boffo resta a dirigere il quotidiano dei vescovi, con l'appoggio e la solidarietà della Cei. Ieri pomeriggio il Papa aveva telefonato al cardinal Bagnasco per ribadire la vicinanza a Boffo: "Nel corso della conversazione il Papa ha chiesto notizie e valutazioni sulla situazione attuale - riferisce Bagnasco- e ha espresso stima, gratitudine ed apprezzamento per l'impegno della Conferenza episcopale italiana e del suo presidente".
E anche oggi Avvenire sceglie di pubblicare due pagine dedicate alla vicenda, ma non il lungo editoriale di spiegazioni e contrattacchi ipotizzato ieri da alcuni bensì un'ulteriore paginata di lettere che esprimono la solidarietà e un ampio spazio dedicato alla cronaca.
Dal canto suo il Premier, Sivio Berlusconi ci tiene a ribadire che i rapporti del governo con la Santa Sede sono buoni. Inoltre il Cavaliere sottolinea la propria lontananza dalla vicenda sollevata da "Il Giornale": "Il Governo non ha alcuna responsabilità per quello che è successo nelle diatribe giornalistiche che si sono verificate. Non c'è nessuna distanza con la Santa Sede - ripete - abbiamo continuato come sempre i nostri dialoghi pressochè quotidiani e quindi tutto ciò che ho letto sui giornali è esattamente il contrario della realtà".
E ieri da Danzica, per le celebrazioni del 70esimo anniversario dell'inizio della seconda guerra mondiale aveva chiesto il silenzio dei portavoce della Commissione Europea: "Parli solo il presidente della Commissione, non i portavoce". Altrimenti "non daremo più il nostro voto, bloccando di fatto il funzionamento della Ue, e chiederemo il dimissionamento dei commissari". "Non è vero che la Ue ha richiamato l'Italia sull'immigrazione, si strumentalizzano espressioni di portavoce". La risposta di Barroso: ""Procedura normale, dalla Ue nessuna critica all'Italia". Dennis Abbott, portavoce della Commissione europea, si dice "molto sorpreso" delle affermazioni di Berlusconi. "Da giorni ripetiamo che la Commissione non sta criticando nessuno stato Ue sulla gestione dell'immigrazione. La richiesta di informazioni a Italia e Malta fa parte di una procedura normale, la Commissione intende sostenere l'Italia e tutti gli Stati Ue sottoposti alle pressioni migratorie". Gli fa eco Johannes Laitenberger, portavoce del presidente della Commissione Europea: "Se chiediamo informazioni questo non rappresenta una critica". Soddisfatti della risposta i ministri del governo Berlusconi.