Fabiana ha lottato
per non morire
CORIGLIANO CALABRO (COSENZA) - Dall'interrogatorio del fidanzato dell'adolescente emergono particolari agghiaccianti. Quando le ha dato fuoco Fabiana era ancora viva
Le scuole oggi a Corigliano Calabro sono chiuse in segno di lutto. E mentre gli studenti e gli amici di Fabiana sfilano in corteo per le vie del paese, continuano a emergere particolari orrendi dall'interrogatorio del fidanzato della ragazzina, che ha confessato il delitto.
Fabiana, sedici anni ancora da compiere, ha lottato per sopravvivere. Ha tentato di togliere di mano al suo assassino la tanica di benzina con cui intendeva darle fuoco. E lo ha fatto quando lui già le aveva inferto sette coltellate. Ma lei, secondo il racconto del ragazzo si è alzata, gli si è buttata addosso, gli ha implorato di non farlo. Lui non ha avuto pietà. Era ancora viva quando le ho dato fuoco.
Queste le parole agghiaccianti del ragazzo che prima l'ha accoltellata, lasciandola tra i rovi in un posto isolato alle porte del paese, poi è andato a prendere la benzina, è tornato da lei e l'ha finita. “Abbiamo litigato, lei ha cercato di aggredirmi” dice, come a voler giustificare il suo gesto. La gelosia gli aveva già fatto alzare le mani su di lei altre volte, raccontano gli amici. E' stato lui a far trovare il corpo di Fabiana, scomparsa venerdì, non era tornata a casa da scuola. Era andato lui a prenderla all'uscita, per parlare, per chiarirsi. E invece l'ha portata in un viottolo sterrato poi la lite, le coltellate e il fuoco, confessati agli inquirenti dopo il tentativo di giustificare le ustioni sul proprio corpo come la conseguenza di un'aggressione subita.
Il ragazzo ora è in stato di fermo per omicidio volontario, ma gli investigatori non escludono la premeditazione. E raccontano di un ragazzo freddo, lucido e determinato. Senza manifestare alcun segno di pentimento. Senza pietà.