Cadute
d'Italia
Le stime del Governatore di Bankitalia Draghi: la caduta del Pil sarà "di circa il 5 per cento quest'anno. I lavoratori in cassa integrazione e coloro che cercano un lavoro sono già oggi intorno all'8,5 per cento, quota che potrebbe salire al 10"
Arriva dall'Assemblea ordinaria dei partecipanti di Bankitalia l'ennesimo allarme sullo stato dell'economia italiana. Secondo le ultime stime evidenziate dal Governatore Mario Draghi la caduta del Pil sarà "di circa il 5 per cento quest'anno. I lavoratori in cassa integrazione e coloro che cercano un lavoro sono già oggi intorno all'8,5 per cento, una quota che potrebbe salire oltre il 10".
"Si stima - ha proseguito Draghi - che 1,6 milioni di lavoratori dipendenti e parasubordinati non abbiano diritto ad alcun sostegno in caso di licenziamento. Proseguirebbe così la decurtazione del reddito disponibile delle famiglie e dei loro consumi, nonostante la forte riduzione dell'inflazione". E questo porterebbe a una ulteriore riduzione della produzione e a nuove chiusure delle imprese.
Draghi evidenzia il pessimo stato di salute della nostra economia. Le stime di Palazzo Koch sono meno pesanti rispetto a quelle evidenziate dall'Istat (Pil a -5,9%) lo scorso 15 maggio. Ma il 5 per cento di calo di cui parla Draghi supera il 4,2 per cento ipotizzano due settimane fa dal governo.
Riforme strutturali, imprese più produttive e banche lungimiranti "perché il Paese esca dalla crisi e, soprattutto, da vent'anni di "produttività stagnante, bassi investimenti, bassi salari, bassi consumi, tasse alte". E' la via indicata dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi nelle "Considerazioni finali".
Secondo Draghi molto è nelle mani di banche e imprese: "Non si può chiedere alle banche di allentare la prudenza nell'erogare il credito; non è nell'interesse della nostra economia un sistema bancario che metta a rischio l'integrità dei bilanci e la fiducia di coloro che gli affidano i propri risparmi. Valutino il merito di credito dei loro clienti con lungimiranza. Occorre saper fare i banchieri anche quando le cose vanno male". Fondamentale secondo via Nazionale anche "un graduale incremento dell'età effettiva di pensionamento" perchè "un più alto tasso di attività nella fascia da 55 a 65 anni innalzerà sia il reddito disponibile delle famiglie sia il potenziale produttivo dell'economia".
"Le misure di riduzione della spesa corrente vanno introdotte nella legislazione da subito - ha evidenziato il Governatore - dal momento che una volta superata la crisi, il nostro Paese si ritroverà non solo con più debito pubblico, ma anche con un capitale privato (fisico e umano) depauperato dal forte calo degli investimenti e dall'aumento della disoccupazione". Se nei prossimi anni la crescita continuerà a essere bassa e il Paese si accontenterà di vivacchiare, "sarebbe arduo riassorbire il debito pubblico".
Bankitalia chiede di "elevare la qualità e quantità del capitale umano e delle infrastrutture fisiche", vale a dire scuola e università, oltre alle "infrastrutture materiali, fattore cruciale per la competitività". L'obiettivo è finire di disperdere denaro: "In Italia - ricorda Draghi - un chilometro di autostrada può costare più del doppio che in Francia o in Spagna".