Napoli, epidemia colposa
indagato Caldoro
"C’è la mano della camorra” accusa il sindaco di Napoli che punta anche il dito contro affaristi e politici. “Disposti a inviare tecnici - dice il governatore del Veneto Luigi Zaia - Comunque è lampante la volontà di non risolvere il problema”. Bersani: "Il Governo deve chiamare in aiuto tutte le regioni del Paese"
Il presidente della giunta regionale della Campania Stefano Caldoro sarebbe indagato nell' ambito dell' inchiesta della Procura di Napoli sui rischi per la salute pubblica determinati dalla mancata raccolta dei rifiuti. Nell' inchiesta del procuratore aggiunto Francesco Greco e del pm Francesco Curcio si contesterebbe al presidente della giunta campana la mancata attivazione di discariche in altre province della regione, per fronteggiare l'emergenza. Caldoro si dichiara pronto alle dimissioni "eventualmente fossero provate responsabilità penali per fatti commessi inconsapevolmente" ed esprime la convinzione di "aver fatto fino in fondo il proprio dovere".
“La camorra ostacola la nostra rivoluzione ambientale”, dichiara il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Incremento della differenziata e appalti puliti: su questi due punti, fa capire il primo cittadino del capoluogo campano, c’è l’ostilità della criminalità. Spetta alla magistratura accertare chi alimenta i roghi e fomenta i blocchi stradali. “ E’evidente che una strategia c’è”, ribadisce de Magistris. “Qualunque persona sa che l'incendio di un cassonetto causa diossina e che i rifiuti bruciati diventano speciali e occorrono giorni per rimuoverli”.
Si tratta di un business enorme e “per questo c’è qualcuno che ci vuole ostacolare”, avverte il sindaco di Napoli che punta il dito contro ambienti criminali, affaristi e anche politici. “Ma noi abbiamo la determinazione e la volontà di andare fino in fondo per risolvere una volta per tutte la situazione”.
Intanto si sono ridotte a circa 1850 tonnellate le giacenze di immondizia. Lo fa sapere l'Asia - l'azienda speciale di igiene ambientale - precisando che la scorsa notte sono state raccolte e portate agli impianti Stir più di 1600 tonnellate di spazzatura, smaltendo così una quota di arretrato di circa 400 tonnellate. La raccolta 24 ore su 24 proseguirà, così come disposto dal sindaco, anche domani con turni di 8 ore, nonostante la domenica gli impianti di smaltimento siano chiusi. La scorsa notte erano stati 34 gli interventi che i vigili del fuoco hanno compiuto per le strade di Napoli e provincia, dove numerosi erano stati i blocchi stradali.
“Urge un decreto legge sull’emergenza”, ribadisce il sindaco che fa anche perno sull’orgoglio dei napoletani, dopo un incontro d’urgenza con il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. La Procura della Repubblica di Napoli ha deciso di avviare una indagine per epidemia colposa, e già ci sono alcuni indagati. Intanto il premier Silvio Berlusconi ha annunciato l’imminente provvedimento sui rifiuti, che tuttavia trova fredda la Lega la quale avverte: niente truffe o voleranno le sedie.
“Siamo disposti ad offrire know-how e tecnici per impostare una raccolta differenziata - fa sapere Luca Zaia, governatore del Veneto - ma i rifiuti di Napoli non li vogliamo”. Grande rispetto per le idee del presidente Giorgio Napolitano, precisa il presidente leghista ma “Napoli non va aiutata perché in tre anni si poteva mettere in piedi una raccolta differenziata, fare un programma serio ed evitare di avere ancora i rifiuti in strada per cui penso – conclude Zaia - che sia lampante la volontà di non risolvere il problema”.
“Il governo deve intervenire immediatamente e chiamare in aiuto tutte le regioni del paese”, chiede Pierluigi Bersani. “E’ intollerabile che venga rifiutata la solidarietà dalla stessa forza politica, la Lega, che la richiese e la ottenne a metà degli anni '90 in giornate di emergenza che riguardarono Milano”, conclude il segretario del Pd che avverte “Se si paralizza in situazioni del genere, significa che il Governo non c’è più”.