30/06/2024
30/10/2009

Record
di disoccupati

In Italia l'inflazione torna a crescere: a ottobre il tasso annuo è salito dello 0,3%. Disoccupazione record in Europ. Ancora in crescita il tasso nell'Eurozona: +9,7 a settembre. Strauss-Kahn: «Salirà ancora per un anno»

Se dagli Stati Uniti arrivano buone notizie sull'uscita dalla crisi, le previsione dalla zona Euro sono tutt'altro che rosee. Il tasso di disoccupazione in settembre è salito al 9,7%. Lo rende noto Eurostat, all'indomani dei dubbi sulla ripresa avanzati dal governatore di Bankitalia, Draghi.


"La caduta in cui le nostre economie si stavano avvitando, tra la fine del 2008 e l'inizio di quest'anno - aveva detto ieri il numero uno di via Nazionale - si è fermata. Siamo meno sicuri che si stia effettivamente avviando una ripresa duratura, che non poggi solo sul sostegno straordinario delle politiche economiche".

Secondo Eurostat, si tratta del tasso più elevato dal gennaio 1999. Le stime evidenziano che in settembre i disoccupati nell'Ue erano 22,123 milioni di cui 15,324 milioni nella zona dell'euro.
Ancora negativa l'inflazione: nei sedici paesi dell'area dell'euro, secondo la stima flash di Eurostat, in ottobre si dovrebbe attestare a -0,1%.

E oggi parla il direttore generale del fondo monetario internazionale: "abbiamo davanti a noi ancora 12 mesi di crescita della disoccupazione, intervenendo al festival internazionale del lavoro a Rocca di Papa, in provincia di Roma.
"Ci sono buone notizie ma la crisi non è finita. Dobbiamo iniziare a parlare di una strategia di uscita ma non è ancora il momento di implementarla", ha spiegato il direttore del Fondo monetario internazionale.

Secondo Strauss-Kahn l'attivazione di una "exit-strategy dovrà venire solo dopo che si è toccato un picco dell'aumento della disoccupazione". "La ripresa sarà comunque lenta. E c'è il pericolo che ci sia una ripresa senza posti di lavoro".
Per Strauss-Kahn "noi non dobbiamo ancora eliminare le misure di sostegno all'economia" al fine di incentivare la ripresa. Secondo le stime del Fmi "negli ultimi due anni hanno perso il posto di lavoro 15 milioni di persone e il numero è maggiore se si contano i part-time e coloro che non sono inclusi nelle statistiche".