La signora
D'Addario
Le confessioni del premier al settimanale "Chi": "Con mia moglie una ferita dolorosa". "Il fango che mi hanno gettato addosso mi ha unito di più con i miei figli". E anche Famiglia Cristiana redarguisce Berlusconi
"Dietro l'inchiesta di Bari c'è qualcuno che ha dato un mandato molto preciso e benissimo retribuito a questa signora D'Addario".
Così, il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi parla in esclusiva al settimanale "Chi?", nel merito alle indagini avviate dalla procura di Bari.
"NON SAPEVO CHE FOSSE UNA PROSTITUTA" Giustifica i suoi contatti con la D'Addario dichiarando di non aver saputo che la donna fosse una prostituta.
"Non ho mai pagato una donna. Non ho mai capito che soddisfazione ci sia se non c'è il piacere della conquista" aggiunge. "Non si era reso conto che potesse essere una prostituta d'alto bordo che voleva tenderle una trappola?" domanda il direttore del settimanale, Alfonso Signorini al premier. "Se sospettassi di una persona una cosa del genere, le starei lontano mille miglia", risponde Berlusconi.
LE CRITICHE AI GIORNALI. "Non ho nulla di cui dovermi scusare con nessuno.
Non c'è nulla nella mia vita privata - dice Berlusconi - di cui io mi debba scusare. Sono invece in tanti, dagli editori ai direttori dei principali quotidiani italiani, che debbono vergognarsi e che dovrebbero scusarsi con me.
Ma non lo faranno certo. Perderanno credibilità e lettori".
LA SEPARAZIONE DA VERONICA. "È stata una ferita molto dolorosa. Non so se il tempo potrà rimarginarla", dice a proposito della separazione dalla moglie.
"Quello che è certo - sottolinea il Cavaliere - è che la nostra è stata una grande storia d'amore. E le vere storie d'amore non si cancellano mai. Sono sereno. Sono triste, ma sereno", afferma il premier. "Il dolore per il fango che hanno provato a gettarci addosso ci ha unito ancora di più. La risposta di tutti i miei figli di fronte alle incredibili affermazioni del leader dell'opposizione è stata per me la più grande gioia da molto tempo a questa parte".
ACCESSO INCONTROLLATO A PALAZZO GRAZIOLI. La procura di Bari indaga anche sull'"accesso incontrollato" nelle residenze del premier. Prima di entrare nei saloni di Palazzo Grazioli le ragazze non venivano sottoposte ad alcun controllo. Sono state le stesse giovani portate alle feste dietro compenso a confermarlo di fronte ai magistrati baresi. La Procura sta indagando per capire se altre ospiti - oltre a Patrizia D'Addario e alle sue amiche - possano aver scattato foto o effettuato registrazioni all'interno della residenza di via del Plebiscito.
La Chiesa italiana, afferma don Antonio Sciortino "non può ignorare l'emergenza morale" di fronte allo scandalo-escort. "Non si può far finta che non stia succedendo nulla, i cristiani (come dimostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati da questo clima di decadimento morale, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno disincantata". Il direttore di Famiglia Cristiana critica, inoltre, il comportamento di quella parte di chiesa che tenta "di barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla Chiesa: è il classico piatto di lenticchie da respingere al mittente. La Chiesa non può abdicare alla sua missione, nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perchè non intervenga e taccia".