Slitta il voto
non le proteste
Slitterà di almeno un giorno l'iter della riforma Gelmini, che ieri è finito nel caos al Senato, a causa di errori procedurali nelle votazioni di alcuni emendamenti commessi dalla presidente di turno Rosy Mauro, in forza alla Lega Nord. Non slittano invece le manifestazioni di protesta degli studenti
Slitterà di almeno un giorno l'iter della riforma Gelmini, che ieri è finito nel caos al Senato, a causa di errori procedurali nelle votazioni di alcuni emendamenti commessi dalla presidente di turno Rosy Mauro, in forza alla Lega Nord.
Non slittano invece le manifestazioni di protesta degli studenti. A Roma e nel resto del Paese tutto è pronto. Stavolta però gli studenti hanno fatto sapere che "sorprenderanno" e che non si ripeterà un 14 dicembre.
"Oggi stupiremo la politica di Manganello e di Governo. Non abbiamo paura di strumentalità, insulti e vecchi mostri agitati populisticamente, spiazzeremo oggi e durante le vacanze, chi per una generazione che chiede futuro assicura macerie e rastrellamenti cileni".
Nella Capitale sono attesi almeno 15 mila studenti. Nessuna autorizzazione chiesta alla Questura per manifestare, ma i giovani dicono che si muoveranno in cortei non organizzati, ma, sottolineano, non violenti.
Il Tg3web ha dislocate in varie zone della città alcune radiocamere grazie alle quali vi trasmetteremo in DIRETTA STREAMING le immagini dei cortei e delle manifestazioni per tutta la giornata
Una delegazione di studenti appartenenti al collettivo 'Sapienza in mobilitazione' cercherà di recarsi al Quirinale, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per recapitargli una lettera in cui si chiederà di non firmare il ddl. Nella missiva si legge: "Se porrà la Sua firma alla legge Gelmini Lei sancirà la cancellazione del Diritto allo Studio, uno dei diritti fondamentali della Costituzione intesa come patto fondante della nostra società, che garantisce equità e democrazia".
I cortei - Gli studenti di università e scuole assicurano che non forzeranno la zona rossa, ma sfileranno in città a Roma e in alcune zone metteranno in atto dei blocchi stradali. Non si conosce ancora il percorso. E’ probabile che passeranno in corso Italia e faranno tappa ai ministeri del Tesoro, dell’Istruzione. Ma sono solo voci. Di certo ci sono le assicurazioni degli studenti. "Il 22 lasceremo i palazzi del potere nella solitudine della loro miseria e andremo nella altre zone della città, per parlare con chi come noi è inascoltato da quelli stessi palazzi", scrivono i ragazzi al sindaco di Roma Alemanno.
Da nord a Sud, la mobilitazione interessa tutta la Penisola. A Palermo si terrà un nuovo "Blocchiamo tutto day". I giovani non hanno annunciato quali saranno i loro obiettivi, ma hanno solo fatto sapere che "saranno assediati i palazzi del potere".