22/11/2024
22/03/2012

Monti, “Eviteremo
abusi sui licenziamenti”

Il premier rassicura i sindacati, “Formuleremo il testo per evitare discriminazioni”. Bersani, “Non stacchiamo spina”. Pdl, “Non accetteremo una riformetta”. Bossi, "Non è una riforma, ma una controriforma"


forneroNon si placa lo scontro sulla riforma del mercato del lavoro e, in particolare, sulle modifiche
all'articolo 18. Il governo ha incontrato nuovamente le parti sociali, ma nonostante i 16 giorni di sciopero decisi dalla Cgil, i forti malumori nel Pd e l'avvertimento dell'Idv pronto a fare le barricate, Mario Monti e Elsa Fornero  non cambiano rotta. Nessuna retromarcia sull'articolo 18 per quel che riguarda i licenziamenti per motivi economici.

L'impianto delle modifiche non cambia, non sarà prevista la possibilità di reintegro nel caso di licenziamento illegittimo per cause economiche come nel “modello tedesco”. Ma la norma sarà riscritta per evitare abusi. E’ una delle ultime novità della riforma del mercato del lavoro che domani approda al Consiglio dei ministri che esaminerà un “atto di indirizzo” al quale seguirà, solo in un secondo momento, il testo normativo, molto probabilmente un ddl delega.

La riforma prevede una stretta sulle tipologie contrattuali a maggior rischio di precarietà, con paletti
anti-abusi, ma anche la riforma degli ammortizzatori sociali, con l'arrivo di una nuova assicurazione sociale per l'impiego, una sorta di assegno di disoccupazione decrescente per sostenere il lavoratore in cerca di un nuovo lavoro.

Il Consiglio dei ministri non varerà domani la riforma del lavoro per la quale bisognerà attendere un successiva riunione del governo e si attende la decisione del governo sullo strumento con cui procedere, se decreto, disegno di legge o disegno di legge delega.

Il Pdl, al contrario del Pd, dà il suo 'placet' alla riforma e avverte governo e Bersani: “nessuna modifica al ribasso, non accetteremo una riformetta”, dichiara il segretario Angelino Alfano. “Se il Pd vuole la riforma del lavoro che vogliono la Cgil e la Fiom - sottolinea l'ex Guardasigilli - allora deve vincere le elezioni”. “Non è una riforma, ma una controriforma”,  risponde il leader della Lega Nord Umberto Bossi. Il popolo leghista “non vuole che si tocchi”.