Dagli studenti
una "sveglia"
al governo
La giornata è cominciata con un blitz degli studenti che a Roma hanno dato il via alla serie di manifestazioni, organizzate in 90 città, “portando delle sveglie a questo governo, per dire che la loro ora ormai è arrivata, questa generazione non vuole che si perda altro tempo”
La sveglia della scuola è suonata alle sette davanti Palazzo Chigi. La giornata è cominciata con un blitz degli studenti che a Roma hanno dato il via alla serie di manifestazioni di protesta, organizzate in 90 città, “portando delle sveglie a questo governo, per dire che la loro ora ormai è arrivata, questa generazione non vuole che si perda altro tempo”. E’ iniziato così “l’autunno caldo” contro il degrado della scuola.
La stagione dei cortei entra nel vivo tra oggi e sabato, con due grandi mobilitazioni, in attesa del grande corteo organizzato a Roma il 15 ottobre in occasione della Giornata internazionale della Rabbia.
Studenti, professori, ricercatori scendono in piazza “non solo per opporci- dicono- alla distruzione targata Gelmini, ma anche con tante proposte e idee per cambiare la scuola pubblica. Diritto allo studio, edilizia scolastica, welfare studentesco, didattica alternativa sono solo alcune delle nostre rivendicazioni di cui abbiamo dibattuto e che continueremo ad approfondire nelle nostre scuole e nei luoghi di partecipazione”.
Nella Capitale, la grande camminata del popolo della scuola è partita da Piramide alla volta del ministero dell’Istruzione. Tra gli slogan che i ragazzi scandiscono, il chiaro riferimento ai tagli e alla crisi che, ribadiscono gli studenti "non pagheremo noi". Inevitabile anche il riferimento alla gaffe del ministero sul tunnel: campeggia infatti la scritta “Gelmini, sono fuori dal tunnel”, e ancora sempre con il ritratto del ministro “La Gelmini guarda la scuola in tre D: disuguaglianza, diseducazione, disoccupazione”.
Quello di oggi è solo il primo giorno di proteste. Per domani sempre a Roma la Flc Cgil ha indetto una manifestazione nazionale dei lavoratori pubblici e della conoscenza (corteo dalle 14 da Piazza della Repubblica a Piazza del Popolo dove parlerà Susanna Camusso), alla quale parteciperanno anche gli studenti universitari guidati dall'Udu (Unione degli universitari). Sono previsti "pullman in partenza da tutte le città d'Italia, al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici del settore pubblico della Cgil, per ribadire che senza pubblico non c'è nessun futuro. Questo perché - dicono gli studenti - crediamo che lo smantellamento della scuola e dell'università pubblica siano un pezzo del disegno generale di questo governo di distruzione dello stato sociale e del concetto stesso di pubblico".
La settimana prossima, il 12 ottobre, si muoverà la Cisl, che ha indetto nella Capitale gli Stati Generali di scuola, università, ricerca, pubblico impiego, soccorso pubblico e sicurezza.
A chiudere la striscia di proteste del mese di ottobre, sarà la Uil, che ha proclamato per il 28 uno sciopero di tutto il pubblico impiego contro le politiche del governo.