L'ultimo saluto a Melissa
MESAGNE (Brindisi) - E' stata la giornata del dolore, la giornata dei funerali di Melissa Bassi. Vicino a un padre disperato tutta la comunità del piccolo paese pugliese e il presidente del Consiglio Monti. La madre non si è ancora ripresa ed tuttora ricoverata in ospedale
MESAGNE (Brindisi)- Fa fatica ad attraversare la piazza gremita di Mesagne, quella bara bianca che torna tra gli abitanti di un paese squassato da un attentato incomprensibile. Dietro c'é un padre che non sa dove cercare un perché, manca una madre che non riesce a trovare la forza per salutare una figlia di 16 anni che aveva abbracciato l'ultima volta prima della scuola.
Il funerale di Melissa Bassi è la presa d'atto di una violenza che si credeva impossibile, è un rito collettivo per affrontare un dolore divenuto universale. Perché stringersi dentro e fuori la cattedrale, guardarsi in faccia tra amici di scuola, genitori, politici e gente comune, oggi è l'unico modo con cui si può tentare di esorcizzare la paura e cercare nuove forze. Le compagne di Melissa indossano una maglietta con il suo nome, il fidanzatino lascia il suo messaggio su uno striscione.
Sulla bara, un cuore rosso e un elefantino viola, colori una adolescenza finita sul nero dell'asfalto di Brindisi. "I nostri quaderni sono lì per terra", scrivono i ragazzi dell'istituto Morvillo Falcone, lì dove mai avremmo pensato di vederli. E come si fa a spiegare loro, che oggi bisogna dirsi addio, come si fa a raccontare il dolore di ragazzi che credevano che il tempo fosse infinito.
Il pensiero corre a chi sta ancora combattendo per riprendersi la vita, a Vanessa e alle altre compagne di scuola ricoverate in ospedale. Ma è la voglia di giustizia, che si respira tra questi applausi, la necessità di dare un volto a chi ha premuto il telecomando. L'ordine che pronuncia il vescovo durante l'omelia, diventa il grido di tutta Mesagne: “Costituitevi!”