Regione Lazio: arrestato Fiorito
ROMA - L'ex capo gruppo del Pdl della regione Lazio è stato trasferito in carcere con l'accusa di peculato, per aver usato per fini personali i fondi del partito. Lo scandalo ha portato alle dimissioni del presidente Renata Polverini
Arrestato stamattina l'ex capogruppo del Pdl della regione Lazio Franco Fiorito. Per lui l'accusa è di peculato per aver usato per fini personali i fondi del partito. Lo scandalo ha portato alle dimissioni del presidente Renata Polverini.
Nell'ordinanza, emessa dal gip su richiesta del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del pm Alberto Pioletti, si evidenzia il pericolo di fuga e l'inquinamento probatorio. Sono in corso perquisizioni nelle sue abitazioni.
Ieri la procura di Viterbo aveva iscritto Fiorito nel registro degli indagati per il reato di calunnia e falso e i componenti del coordinamento regionale del Pdl del Lazio nell'ambito dell'inchiesta sulle fatture gonfiate o false. L'ex capogruppo, secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbe personalmente o tramite terzi falsificato le fatture relative alle spese sostenute dall'ex capogruppo Pdl alla Regione Francesco Battistoni.
Tra i motivi che hanno portato la Procura di Roma a chiedere l'arresto sono il pericolo di fuga e inquinamento delle prove e il pericolo di reiterazione del reato. L'uomo è accusato di essersi appropriato di un milione e 300 mila euro, dai fondi destinati al gruppo consiliare alla Pisana del Popolo della Libertà. "Concreto ed attuale è il pericolo che Fiorito possa tornare a compiere, se in libertà, delitti contro la pubblica amministrazione. Continua a ricoprire la qualifica di pubblico ufficiale, come anche a disporre del denaro pubblico" si legge nell'ordinanza.
"Urlo forte la mia innocenza" dice Fiorito.
Nell'ordinanza firmata dal Gip di Roma si legge che ci sono anche una caldaia per la villa al Circeo e una Jeep acquistata durante l'emergenza neve a Roma tra le spese effettuate da Fiorito con i fondi del gruppo Pdl. Pm e Guardia di Finanza hanno accertato che Fiorito ha acquistato il 13 febbraio scorso (nei giorni in cui Roma era alla prese con una storica nevicata) una Jeep per un valore di 35 mila euro. Inoltre la villa al Circeo, acquistata per 800mila euro, sarebbe stata pagata con i fondi del Pdl, secondo il gip. "Gli ingenti trasferimenti di denaro del Gruppo Pdl a favore dei conti correnti personali di Fiorito e i vari prelievi, anche per contanti, dallo stesso effettuati sui conti del gruppo Pdl - è scritto - rendono verosimile ritenere che la provvista utilizzata per pagare l'intero prezzo della villa sia comunque proveniente dai delitti contestati".
"Frammenti di fatture destinate al gruppo consiliare del Pdl sono stati ritrovati nel tritacarte e nella pattumiera dell'abitazione" scrive il Gip. Dunque Fiorito, che disponeva "liberamente della documentazione che custodiva", avrebbe di fatto manipolato o distrutto parte della stessa. Secondo il Gip Stefano Aprile l'ex capogruppo del Pdl ha utilizzato, in particolare, alcune fatture per "formare dossier riguardanti i suoi più diretti avversari politici nell'ambito del Gruppo consiliare e consegnarli agli organi di informazione". Il gip nell'ordinanza di custodia cautelare scrive che la fattura riguardante una prestazione effettuata dal Gruppo consiliare, e per la quale sta indagando la procura di Viterbo, è "correttamente pagata per l'importo originario e non per quello alterato e che l'intera documentazione era nella disponibilità di Fiorito". Da ciò, desume il giudice, "Fiorito o i suoi correi hanno alterato la fattura regolarmente saldata e l'hanno consegnata alla stampa per avviare la campagna di fango" nella faida interna al Pdl.