13/08/2009
Il punto
di svolta
Primi segnali di ripresa dalla crisi economica per Francia e Germania. Ma continua a crescere la disoccupazione nei paesi dell'euro zona
"Vi sono segnali che la recessione stia raggiungendo un punto di svolta", sebbene, "il livello di incertezze rimanga elevato".
Sono dati della Banca Centrale europea, che si attende comunque che nell'eurozona "l'attività economica rimanga debole nella restante parte dell'anno". Nel 2010, "a una fase di stabilizzazione seguirebbe una graduale ripresa con tassi di crescita trimestrali di segno positivo".
AUMENTA LA DISOCCUPAZIONE. La ripresa ci sarà, dunque, ma nel breve periodo si intravedono tempi duri. Gli economisti dell'eurozona hanno corretto anche le stime sulla disoccupazione, rilevando un tasso del 9,7% nell'anno in corso e un aumento di oltre un punto percentuale nel 2010, dato che resterà stabile nel 2011.
MIGLIORANO FRANCIA E GERMANIA. Segnali positivi da Francia e Germania, che fanno registrare un Pil positivo, dopo quattro trimestri di Pil in rosso.
SERVONO NUOVE STRATEGIE DEI GOVERNI. Ma la Bce mette in guardia in governi dell'eurozona. Per migliorare l'andamento dell'economica occorre elaborare strategie di uscita dai piani di stimolo, in modo da rimettere in sesto i conti pubblici e intervenire in un mercato del lavoro che continuerà a deteriorarsi.
Sono dati della Banca Centrale europea, che si attende comunque che nell'eurozona "l'attività economica rimanga debole nella restante parte dell'anno". Nel 2010, "a una fase di stabilizzazione seguirebbe una graduale ripresa con tassi di crescita trimestrali di segno positivo".
AUMENTA LA DISOCCUPAZIONE. La ripresa ci sarà, dunque, ma nel breve periodo si intravedono tempi duri. Gli economisti dell'eurozona hanno corretto anche le stime sulla disoccupazione, rilevando un tasso del 9,7% nell'anno in corso e un aumento di oltre un punto percentuale nel 2010, dato che resterà stabile nel 2011.
MIGLIORANO FRANCIA E GERMANIA. Segnali positivi da Francia e Germania, che fanno registrare un Pil positivo, dopo quattro trimestri di Pil in rosso.
SERVONO NUOVE STRATEGIE DEI GOVERNI. Ma la Bce mette in guardia in governi dell'eurozona. Per migliorare l'andamento dell'economica occorre elaborare strategie di uscita dai piani di stimolo, in modo da rimettere in sesto i conti pubblici e intervenire in un mercato del lavoro che continuerà a deteriorarsi.
Per l'istituto di Francoforte i governi dovrebbero quindi predisporre strategie di riequilibrio dei conti che siano ambiziose e realistiche, nel quadro del Patto di stabilità e crescita. Il processo di aggiustamento strutturale dovrebbe iniziare, in ogni caso con la ripresa economica e nel 2011 andrebbero intensificati gli sforzi di risanamento.