22/11/2024
16/07/2012

Merkel frena sugli aiuti: ‘Niente senza controlli’

BRUXELLES – L’avvertimento della Cancelliera in un'intervista televisiva. Il presidente dell'Eurogruppo Juncker: “Se l’Italia richiedesse un salvataggio anch’essa dovrebbe sottoporsi alle regole di supervisione”

merkelSarà un'estate davvero calda, quella dell'Italia in balia della speculazione. Lo scudo europeo anti-spread esiste, ma finché il nostro paese e in particolare la Germania non avranno ratificato il trattato per il fondo salvastati le risorse saranno limitate al centinaio di miliardi rimasti in dotazione allo Efsf. Inoltre la cancelliera Merkel è tornata a ribadire:”non avranno chance” ha detto alla tv tedesca “tutti i tentativi di chiedere solidarietà senza alcuna contropartita”.

E se il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker ha affermato che “nessuno” dei 17 leader di Eurolandia “si aspetta che l'Italia possa aver bisogno di aiuti”, ha anche ricordato che “se richiedesse un salvataggio dovrebbe sottoporsi alle regole di supervisione esistenti”. Un'idea, quella dei rigidi controlli congiunti sulle politiche dell'Eurozona, che la Merkel ha legato anche al salvataggio delle banche spagnole “garantito dal governo”. Unica apertura all' ottimismo, quando ha concesso che “si è sulla buona strada” e “si è fatto più negli ultimi mesi che negli anni precedenti” per risolvere la crisi.

Venerdì prossimo i ministri delle finanze dell' Eurogruppo, probabilmente in videoconferenza, daranno l'approvazione formale al ‘memorandum d'intesa’ con le condizioni per la ricapitalizzazione delle banche e la ristrutturazione - con un programma che si concluderà in 12 mesi - delle banche spagnole. Il declassamento di Moody's ha però fatto suonare i campanelli d'allarme per l'Italia e per le “tensioni” che in agosto potrebbero far scattare la necessità di calmierare lo spread perché, come segnalato ieri da Leonardo Domenici, relatore del Parlamento Ue per la riforma del rating, “hedge fund e banche azioniste delle agenzie hanno mire ribassiste”.

Nei palazzi delle istituzioni europee negano la nascita di una “task force” anti-spread, ma si dà per scontato il contatto tra le cancellerie per reagire alle possibili emergenze estive. E' in questo scenario che potrebbe essere usato lo scudo, che comunque non scatterebbe automaticamente, né gratuito. Soprattutto rischia di avere risorse troppo limitate di fronte a un debito pubblico da quasi 2.000 miliardi come quello dell'Italia. L'avvio operativo del fondo salva-stati permanente é teoricamente slittato al primo agosto, ma è legato alle ratifiche parlamentari. Il premier Monti ha chiesto il via libera prima della pausa estiva dei lavori. Più complessa la situazione in Germania dove - prima che il trattato possa essere portato davanti al Bundestag - la Corte Costituzionale dovrà esprimersi su migliaia di ricorsi che ne mettono in dubbio la costituzionalità.