22/12/2024
19/08/2011

Borse,
incubo senza fine

In questo venerdì nero bruciati 94 miliardi di euro, 7.3 solo da Piazza Affari. L'Unione europea ripensa agli Eurobond ma la Merkel non è d'accordo. Dollaro ai minimi dal dopoguerra sullo yen. JP Morgan, negli Stati Uniti i rischi di recessione sono elevati

borNuova seduta di passione per Piazza Affari a chiusura di una settimana segnata dal profondo rosso. Partita male, con un tentativo di recupero nel pomeriggio assieme a Wall Street e un nuovo peggioramento, Milano nell'ultima parte di giornata ha chiuso con una perdita finale del 2,46% a 14.602 punti, l' Ftse All Share un ribasso del 2,12% a quota 15.414, che equivale tra a 7,3 miliardi di euro di capitalizzazione sui 94 bruciati oggi dall’Europa. Fra i titoli i peggiori Fiat Industrial -6,40% e Tod's -6,36%, ma ad appesantire il listino milanese sono soprattutto Unicredit e Intesa Sanpaolo, che hanno ceduto rispettivamente il 5,81% e il 5,35%. Al contrario positiva la Banca popolare di Milano,  titolo migliore del paniere principale, che con uno scatto finale ha raggiunto 3,20%.

Giornata nera anche per le altre borse europee. Londra -1,01%. Francoforte l 2,19%,  Parigi -1,92% e Madrid -2,11%.   Il dollaro ha toccato, contro lo yen, i nuovi minimi storici dalla Seconda guerra mondiale scivolando a quota 75,943. Per la banca d’affari Jp Morgan che ha tagliato le stime di crescita degli Stati Uniti, elevati sono i “rischi di recessione”. Secondo gli analisti le previsioni per il terzo trimestre sono solo “appena più accomodanti” rispetto alle precedenti, mentre peggio andrà nei trimestri a seguire.

Negli ultimi tre mesi dell'anno il pil degli Stati Uniti crescerà infatti dell'1% contro il 2,5% finora stimato previsto, mentre tra gennaio e marzo 2012 la crescita si limiterà a +0,5%, contro il +1,5% previsto. “Il calo dei prezzi energetici dovrebbe aiutare ad arginare alcune debolezze dell'economia e i livelli di spesa ancora bassi dovrebbero aiutare a ridurre le chance di un trimestre negativo. Tuttavia - scrive Jp Morgan - i rischi di una recessione sono evidentemente elevati”.

Sulla questione Eurobond la Germania dice un “no” deciso. “Noi non li vogliamo”è il commento della cancelliera tedesca Angela Merkel alla notizia che l'Ue sta lavorando su uno studio di fattibilità per l'introduzione di titoli comuni. Secondo la Merkel con una “collettivizzazione” del debito in Europa, i Paesi membri starebbero peggio di prima.