Trenta ragazze
per me
Nei verbali degli interrogatori Tarantini racconta: diciotto serate per trenta ragazze. Le retribuivo ma senza dirlo a Berlusconi.
Trenta ragazze pagate per partecipare alle feste del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. L'imprenditore Giampaolo Tarantini racconta la sua versione dei fatti sulla vicenda escort a Palazzo Chigi, e non solo.
Oggi il Corriere della Sera pubblica i verbali degli interrogatori dell'imprenditore pugliese, che racconta i dettagli delle serate e fa i nomi delle ragazze che avrebbero partecipato alle feste. Non solo la D'Addario, dunque.
Dai verbali emerge che per oltre cinque mesi, da settembre 2008 alla fine di gennaio scorso, l’imprenditore pugliese ha reclutato italiane e straniere per allietare cene e incontri nelle residenze del presidente del Consiglio. "Ho organizzato 18 serate ma Berlusconi non sapeva che le ragazze erano pagate. Davo 1000 euro a chi restava la notte", ha affermato Tarantini.
"Ho accompagnato in una occasione Terry De Nicolò a casa del presidente Berlusconi a Roma, tacendo allo stesso gli accordi da me presi con la De Nicolò e la vera attività dalla stessa svolta, se non erro a settembre o ottobre 2008. Io ebbi in tale circostanza a retribuirla anticipatamente nella previsione di una sua prestazione sessuale poi non so se sia avvenuta. Vanessa Di Meglio è una mia carissima amica, che ho conosciuto per il tramite di mia moglie circa 10 anni fa. Da allora ho continuato a frequentarla invitandola a feste nelle quali la riempivo di attenzioni anche fornendole cocaina. Tendenzialmente la stessa non è una professionista del sesso ma all’occorrenza non disdegna di essere retribuita per prestazioni sessuali. Ho anche favorito le prestazioni sessuali della Di Meglio con il presidente Berlusconi in due circostanze a Roma il 5 settembre e l’8 ottobre 2008. Ricordo che il 5 settembre la Di Meglio si fermò a palazzo Grazioli. Sonia Carpendone, detta Monia, era da me conosciuta come una persona che a Milano esercitava la prostituzione, sicché sempre nella prospettiva che la stessa potesse effettuare prestazioni anche in favore del presidente Berlusconi, la invitai a Roma pagandole il biglietto aereo e le spese di soggiorno. La stessa giunse con una ragazza che si presentò come sua sorella che adesso apprendo da lei chiamarsi Roberta Nigro. Non ricordo che Monia e la sua amica si siano fermate quella notte a palazzo Grazioli".
Infine, confessa che fu "Berlusconi a presentarmi Guido Bertolaso, come gli avevo chiesto. E poi lo stesso Bertolaso inviò me e il mio amico Enrico Intini in Finmeccanica, ma dopo i primi incontri non è più successo nulla"