Confindustria, banche
e imprese: "tagliare i
costi della politica"
Confindustria, banche e piccole e medie imprese in un documento comune scrivono che "va anticipata non solo la manovra ma anche i tagli ai costi della politica. Altrimenti non si possono chiedere sacrifici al paese"
Di certo, per ora, c'é solo l'impegno ad anticipare il pareggio di bilancio: andrà fatto già nel 2013. Su tutto il resto invece i tecnici sono al lavoro. La manovra andrà rivista profondamente, perché l'impatto delle misure era stato rinviato in buona parte alla prossima legislatura.
Adesso, invece, le cose cambiano. E di molto. All'appello mancano circa 20 miliardi. Primo obiettivo del governo, la riforma dell'assistenza sociale: via gli sprechi e i doppioni la linea ufficiale, ma in realtà la scure si abbatterà su tutto il sistema di welfare. Meno servizi per i cittadini e costi più salati per usufruirne. Se poi la riforma non ci sarà, scatteranno i tagli del 20% su tutte le agevolazioni fiscali in vigore per famiglie, lavoratori e imprese.
In più, ora, spunta anche l'ipotesi di nuovi interventi sulle pensioni: nel mirino quelle di anzianità, ma soprattutto le donne. L'innalzamento a 65 anni anche nel settore privato, che la manovra vecchia versione rinvia a tempi lunghissimi, potrebbe scattare molto più rapidamente. Allo studio anche la possibilità di fare cassa vendendo o valorizzando meglio il mercato immobiliare pubblico.
Confindustria, banche e piccole e medie imprese, intanto, con un documento comune, insistono: va anticipata non solo la manovra ma anche i tagli ai costi della politica. Altrimenti non si possono chiedere sacrifici al paese.