17/07/2024
19/04/2012

Censis: l'Imu farà crollare il valore delle case

Calerà il prezzo degli immobili, mentre aumenta la disoccupazione e i consumi sono ai minimi. Causa della crisi che non si arresta e l'Imu avrà un effetto domino sull'economia. La nuova imposta si pagherà in tre rate. Molte le novità

La conseguenza dell’Imu sugli immobili sarà peggiore di quanto ci si possa aspettare. Secondo uno studio del Censis, infatti, la stangata dovuta alla tassa si porterà dietro la diminuzione del valore degli immobili. I valori delle case scenderanno del 20% e in alcuni casi, anche del 50%.  Per il direttore generale del centro, Giuseppe Roma, "per far fronte alla nuova tassazione, le famiglie venderanno le seconde case". Quindi in sostanza l'offerta sarà maggiore della richiesta.

Un effetto domino che sarà devastante anche per l'economia italiana. "Il 41% delle famiglie dice che i prezzi delle case sono diminuiti, e nelle grandi città questa quota sale al 44%. Una percentuale significativa di persone, insomma, dice che i prezzi degli immobili stanno calando".
E, a questo si aggiungono anche i prezzi l'aumento delle imposte sia dirette che indirette, secondo il Censis.


Mentre Confindustria lancia ancora l'allarme disoccupazione: "La brusca impennata della disoccupazione italiana proseguirà perché permarranno le condizioni che l'hanno causata: perdite di posti di lavoro che si coniugano alla maggiore ricerca di impiego per compensare la caduta del reddito reale". Secondo viale dell'Astronomia il mercato del lavoro italiano è "in deterioramento", evidenziando che a febbraio la disoccupazione è salita al 9,3% (+0,2 punti su gennaio), "il livello più elevato dal marzo 2001".

Era all'8,3% ad agosto. Il balzo si spiega con il calo degli occupati (-0,4% in sei mesi), ma soprattutto con l'aumento della forza lavoro (+0,8%): il minor reddito familiare - sottolinea il Centro studi di Confindustria - spinge più persone a cercare un impiego. Ma le aspettative delle imprese, sia nel manifatturiero sia nei servizi, indicano "nei prossimi mesi ulteriori riduzione di manodopera a causa della ricaduta nella recessione e delle ristrutturazioni rese ormai obbligate dal perdurare dei bassi livelli di attività". Quanto alla cassa integrazione, le ore autorizzate - evidenzia inoltre il Csc - hanno già iniziato a "risalire rapidamente": in febbraio +49,1%, seguito dal +21,6% in marzo, "un incremento quasi cinque volte superiore rispetto a quello dovuto ai fattori stagionali. Il totale sfiora i 100 milioni". In "forte crescita", rileva infine il Csc, i lavoratori in mobilità: 152 mila a ottobre 2011, +20,9% in due anni.