Marrazzo ricattato
arrestati quattro carabinieri
Quattro carabinieri pretendevano 80 mila euro per non divulgare un filmato che avrebbe ritratto il presidente della Regione Lazio in un momento della sua vita privata
Quattro carabinieri, tutti sottufficiali, pretendevano 80 mila euro per non divulgare un filmato che avrebbe ritratto il presidente della Regione Lazio in un momento della sua vita privata. Marrazzo: "Sono amareggiato e sconcertato, vogliono colpirmi a pochi mesi dalle elezioni".
Ricattato e costretto a pagare 80 mila euro a quattro "carabinieri estorsori". E' successo al Presidente della Regione Lazio, il quale si è trovato coinvolto in una strana storia.
Il governatore, secondo gli investigatori, avrebbe pagato 20 mila euro (80 mila in tutto) per un video in possesso dei carabinieri cui si documentano momenti della sua vita privata. Ma interrogato il governatore avrebbe sempre smentito di aver ceduto al ricatto.
"È stato sventato un tentativo di estorsione basato su una bufala. Sono amareggiato e sconcertato per come a pochi mesi dalle elezioni si tenti di infangare l'uomo Marrazzo per colpire il presidente Marrazzo - ha commentato il governatore -. Ringrazio la magistratura e la stessa Arma dei carabinieri per la serietà del loro operato".
Per i quattro furfanti è scattato l'arresto da parte dei Ros e sarebbero accusati anche di altri gravi reati: avrebbero messo in piedi una vera e propria associazione per delinquere dedita, oltre all'estorsione, alla detenzione e allo spazzio di stupefacenti.
"Sono quattro mele marce che abbiamo immediatamente scoperto e isolato dalla istituzione alla quale non sono degni di appartenere" dice il comandante provinciale dei carabinieri Vittorio Tomasone, che sottolinea come "nel corso di alcuni accertamenti sono emersi elementi di responsabilità sull'attività illecita dei quattro militari. Per questo motivo, nel riferire immediatamente alla magistratura quanto stava avvenendo, i quattro sono stati sospesi dal servizio dell'Arma dei carabinieri". Tomasone ha aggiunto che sull'intera vicenda "non è possibile fornire altri particolari se non quello che l'indagine che ha portato al fermo della Procura di Roma dei quattro militari è nata all'interno dell'Arma dei carabinieri. Un'indagine rapida e rigorosa, che ha permesso così di isolare le quattro mele marce".
"E' una vicenda che parla da sola. Ci sono già stati provvedimenti dell'autorità giudiziaria, i ricatti vanno condannati e puniti" dice il segretario del Pd Dario Franceschini.