Tra moglie e marito
i vescovi
Un editoriale del quotidiano dei vescovi, Avvenire, critica il Premier. Più "sobrietà"
"Sappiamo che un uomo di governo va giudicato per ciò che realizza, per i suoi programmi e la qualita' delle leggi che contribuisce a varare". La vita privata di un personaggio pubblico entra prepotentemente nella sfera pubblica.
Prende posizione il quotidiano dei vescovi, in un editoriale a commento della vicenda Berlusconi Lario. Durissimo contro il presidente del consiglio, chiamato in causa in quanto leader del Paese. Secondo l'Avvenire " la stoffa umana di un leader, il suo stile e i valori di cui riempie concretamente la sua vita non sono indifferenti. Non possono esserlo. Per questo noi continuiamo a coltivare la richiesta di un presidente che con sobrieta' sappia essere specchio, il meno deforme, all'anima del Paese".
La vicenda del divorzio e ancor di più quella delle candidate veline preoccupano il quotidiano dei vescovi "perché la politica e lo spettacolo, in un abbraccio mortifero, hanno dato il peggio si sè. Non ci è piaciuto quello scambio di 'favorini' veri, falsi o presunti tra amici e amiche. E ci ha inquietato lo spargersi tra alzatine di spalle e sorrisetti irridenti o ammiccanti, di un'altra manciata di sospetti sulle gesta del presidente del Consiglio. Il sospetto per chi gestisce la cosa pubblica può essere persino peggiore della verità piu' scomoda. E comunque prima o poi arriva il momento del conto".
"Questa volta - conclude il quotidiano Avvenire - abbiamo vissuto con autentica tristezza il valzer delle candidature: se ci fossero davvero in lista d'attesa veline o attricette non lo sapremo mai ma anche solo l'ipotesi di un uso delle ragazze come esca elettorale e' suonata sconfortante". La politica buona, secondo Avvenire, è "sereno rigore, consapevolezza della tenace significanza di un impegnativo discrimine etico".