Cafasso ucciso dall'eroina
Fu una dose letale di eroina trattata farmacologicamente ad uccidere il pusher Cafasso, trovato morto il 12 settembre scorso a Roma sulla Salaria. Secondo gli inquirenti chi fornì la droga voleva ammazzarlo.
Come Gianguarino non lo conosceva nessuno. per tutti lui era Rino, spacciatore, confidente, e adesso vittima. Secondo gli investigatori ad uccidere Cafasso il 12 settembre potrebbe essere stata dell'eroina che gli era stata venduta come cocaina. Per ingannarlo la droga sarebbe stata trattata con un farmaco che rende le due polveri molto simili. In procura attendono che arrivino risposte ufficiale, ma ormai sembra ci siano pochi dubbi che dall'ipotesi di arresto cardiaco provocato da overdose si passi a quella di omicidio volontario. Cafasso è morto proprio durante le trattative per la vendita del video di Marrazzo con il trans Natalie, secondo i carabinieri arrestati per il presunto ricatto ai danni dell'ex governatore del lazio, era stato proprio cafasso a girare quelle immagini.
E sia Natalie che Brenda, il trans trovato morto nel suo miniappartamento, Cafasso lo conoscevano bene. Adesso si indaga su tutte le tracce, tutte le testimonianze, si parte dall'albergo dove è stato trovato morto. Ed è in questo albergo sulla Salaria che Cafasso ha trascorso i suoi ultimi giorni di vita. Da un paio di settimane aveva lasciato il suo appartamento e si era trasferito all'hotel Romulus assieme alla sua compagna, la trans Jennifer.
E Jennifer ha detto agli inquirenti che quel giorno avevano comprato cocaina da uno spacciatore sulla Flaminia. Rientrarono assieme in albergo e Cafasso decise di sniffare subito quella che era certo fosse cocaina. Jennifer no, non le piaceva quella coca, e rimase a guardare la tv. Cafasso morì dopo qualche minuto, lei dice di essersene accorta, pensava dormisse. E intanto iniziano ad arrivare risposte dal computer di Brenda, i tecnici sono riusciti a recuperare l'hard disk, nonostante fosse stato lasciato sotto un getto d'acqua. Pare ci siano moltissimi files cancellati, ma sono tutti recuperabili. Si parla di foto e video, ma in procura nessuno vuole dire una parola
Romolo Sticchi