Dalla Sicilia una soluzione
per il Golfo del Messico
Potrebbe arrivare dalla Sicilia la soluzione per assorbire il petrolio disperso nel mare della Louisiana e che sta causando il più grave disastro ecologico di tutti i tempi. Si chiama Polysolver
Potrebbe arrivare dalla Sicilia la soluzione per assorbire il petrolio disperso nel mare della Louisiana e che sta causando il più grave disastro ecologico di tutti i tempi.
La società Gta, partecipata dall'azienda Arcobaleno di Catania, e il Consiglio nazionale delle ricerche di Roma, avrebbero scoperto un materiale per arginare la marea nera.
E' il Polysolver, che si lega indissolubilmente con gli idrocarburi trasformandosi in una pasta che può essere poi utilizzata come carburante, o, strizzandola, permette il recupero del greggio disperso.
Non solo. I costi di questo materiale risulterebbero bassissimi e la pasta che poi si viene a creare, riutilizzata come combustibile, fornirebbe a sua volta degli utili.
"Il meccanismo di funzionamento è semplice - spiega Luigi Reale, responsabile dell'aera Marketing del gruppo Arcobaleno - il Polysolver, che può essere trasportato in buste chiuse, a differenza degli altri prodotti ha un'azione assorbente e non disperdente. Questi ultimi si legano al greggio da sopra e lo affondano, facendolo precipitare e inquinando i fondali. Il nostro prodotto, invece, aggredisce l'idrocarburo da sotto e gli si lega in maniera indissolubile, formando una pasta facilmente rimuovibile che rimane sulla superficie galleggiando e quindi facilmente recuperabile".
E ci sarebbe un notevole abbattimento dei costi, spiegano dall'Arcobaleno: "Abitualmente occorrono da 15 ai 10mila euro a tonnellata - sottolinea Reale - a fronte dei 4-5mila euro del prezzo del Polysolver a parità di peso. E considerato che il rapporto è di un chilo di prodotto da usare per ogni 10 litri di mare da bonificare i costi sono presto fatti..."
Un campione è già stato richiesto dalla società Usa che effettua i tentativi di risanamento delle zone inquinante.