26/08/2009
"Bussate
e vi sarà aperto"
È scontro tra la Lega e il Vaticano sulla questione immigrazione. Le dichiarazioni del ministro Calderoli sollevano un polverone a cui risponde il Vaticano, con Mons. Vegliò: parole "inaccettabili e offensive"
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L' alto esponente della gerarchia ecclesiastica ha bollato come "inaccettabili e offensive quasi che io - si legge nel comunicato - sia responsabile della morte di tanti poveri esseri umani inghiottiti dalle acque del Mediterraneo" le parole usate da Calderoli dei giorni scorsi nei suoi confronti, puntualizzando di parlare "a nome della Santa Sede". Non si fa attendere la contro replica dell'esponente del Carroccio: Vegliò "non si deve sentire accusato" ma piuttosto "riflettere sul fatto che la sua uscita da' l'impressione di un conflitto interno alla Chiesa".
Ma conclude Vegliò "La mia dichiarazione partiva solo da un fatto concreto, tragico: la morte di tante persone, senza accuse, ma chiamando tutti alla propria responsabilità".
Di contro il Premier Berlusconi ha fatto sapere vorrebbe incontrare il Pontefice. Una mossa tesa a ricucire i rapporti della maggioranza, o almeno di parte di essa, con la Santa Sede. Ninte di uficiale, ma per ora il cavaliere dovrà accontentarsi di partecipare venerdì prossimo, 28 agosto, alla festa della perdonanza all'Aquila, dove vedrà, accompagnato da Letta - anche a cena - il cardinale Tarcisio Bertone, 'ministro degli Esteri' del Papa, insieme ai Vertici ecclesiastici abruzzesi.
Berlusconi, con Bertone, cercherà probabilmente, di fare il punto sulla posizione del Carroccio sull'immigrazione, che da tormentone estivo rischia di trasformarsi in un serio grattacapo per tutto il governo. Dopo le tensioni di questi giorni, scoppiate in seguito al naufragio degli eritrei, e la risposta di mons. Vegliò, era arrivata anche la controreplica del deputato leghista Matteo Salvini che ha accusato il Vaticano di essere "sempre piu' lontano dalla Chiesa di base". Il malumore che serpeggia negli ambienti ecclesiastici si legge d'altra parte anche nelle parole del numero due di Veglio', mons. Agostino Marchetto: "è un controsenso infatti che alcuni uomini politici si dicano Cattolici se non accettano la dottrina sociale cattolica".