di Danilo Procaccianti
Collaborazione di Goffredo De Pascale
Immagini di Carlos Dias e Andrea Lilli
Montaggio e grafica di Monica Cesarani
Dopo un anno di ricerche la proprietà della chiesa di San Biagio ai Taffettanari resta ancora da definire.
Un anno di ricerche negli archivi non ha prodotto nulla: la proprietà della chiesa di San Biagio ai Taffettanari in pieno centro storico a Napoli resta ancora da definire; intanto una famiglia di pregiudicati dispone a suo piacimento del tetto della chiesa e della canonica, un edificio di quattro piani dove alcuni di loro hanno scontato anche i domiciliari. Eppure, qualcuno della Curia partenopea un contratto di locazione sembra averlo firmato con quella famiglia. Chi? E a quale titolo? Le difficoltà da parte della Curia nella gestione dell’immenso patrimonio artistico e architettonico non finiscono qui, una delle più evidenti è il balcone abusivo costruito decine di anni fa sulla facciata di un’altra chiesa cinquecentesca, quella di Sant’Arcangelo a Baiano. Inserito in una lista del Comune di 30mila interventi di abbattimento grazie alla tenacia della Soprintendenza, il balcone che deturpa il monumento è al numero 1340. Se si considera che la polizia municipale effettua una quarantina di abbattimenti l’anno, fra 33 anni lo scempio sarà rimosso. La Curia e il Comune si sono messi l’anima in pace? Il turismo culturale a Napoli è anche questo.