Collaborazione di Alessia Marzi
Sta per iniziare l’era dell’Uomo Cyborg. La tecnologia non sarà più intorno a noi ma dentro di noi. Già oggi chip sottopelle consentono di sostituire chiavi, badge e carte di credito. Con la sola forza del pensiero, grazie a sensori a contatto con il cervello, è possibile far muovere oggetti e guidare automobili. E c’è anche chi non si accontenta di avere solo cinque sensi... English text included
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Collaborazione di Alessia Marzi
Sta per iniziare l’era dell’Uomo Cyborg. La tecnologia non sarà più intorno a noi ma dentro di noi. Già oggi chip sottopelle consentono di sostituire chiavi, badge e carte di credito. Con la sola forza del pensiero, grazie a sensori a contatto con il cervello, è possibile far muovere oggetti e guidare automobili. E c’è anche chi non si accontenta di avere solo cinque sensi, e attraverso modificazioni del proprio corpo è in grado di percepire i terremoti e avvertire i cambiamenti meteorologici. Ma sull’Uomo Cyborg non scommettono solo la medicina e le università: Google, Facebook, Amazon e Elon Musk da tempo sviluppano progetti per integrare computer e cervello umano. Quali rischi corriamo se una tecnologia in grado di modificare il corpo e la biologia umana risponde alle logiche del marketing?